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A Zagarolo i comunisti festeggiano la vittoria sovietica: è polemica

Domenica 8 maggio la sezione PCI dei Monti Prenestini celebra la Festa della vittoria sul nazifascismo, un evento celebrato in tutta Europa e in particolare in Russia con una super parata militare annunciata da Putin per il giorno seguente.

A Colle Martino

Date, simboli e ideologie che si incrociano con una guerra in corso che sta piegando la popolazione ucraina. Sigle come quella lettera “Z” associata all’operazione di Putin in Ucraina e comparsa a forma di nastro (il nastro di san Giorgio russo) proprio sul manifesto del PCI nella parola (Z)agarolo.

Una scelta che ha acceso il dibattito, per cui diversi utenti su Facebook hanno manifestato.

Il PCI zagarolese spiega così la decisione

Oggi in un mondo in cui vige una narrazione unica, nella quale vengono riabilitati opportunisticamente simboli e gesta dei Nazifascisti, con una NATO un UE che armano il Battaglione Azov Nazista e Banderista e che vede l’Italia in prima fila contro la Resistenza del Donbass e nell’invio di armi contro i loro alleati russi, attraverso questa iniziativa vogliamo ribadire i concetti cari al Partito Comunista Italiano:

1) Siamo contro e condanniamo ogni forma di equiparazione fra nazismo e comunismo;

2) l’Italia ripudia la Guerra secondo l’art 11 della Costituzione;

3) Noi comunisti siamo per un’ Europa dei Popoli, che vada da Lisbona agli Urali, per un’Ucraina neutrale e antifascista, che funga da ponte tra Asia e Europa, per una collaborazione con la Russia, per la PACE E LA PROSPERITA del Continente Europeo che deve liberarsi dal Giogo degli Stati Uniti d’America;

4) Siamo per un’Italia libera e indipendente, fuori dalla Nato per costruire una società basata sulla Rivoluzione Promessa, la Costituzione del 1948

Vi aspettiamo Domenica 8 Maggio”.

A Olevano

Ma quel simbolo ha disturbato gli ucraini presenti nel territorio prenestino e insieme a loro si sono schierate tante famiglie e attivisti.

La propaganda di Putin punta sulla presunta ‘denazificazione’ dell’Ucraina e questo è il momento peggiore per tirare fuori argomenti storici usati in chiave distorta dall’attuale dittatore, utilizzando persino la stessa simbologia. Avete fatto un autogoal clamoroso” – dice un utente su Facebook.

Il PCI prosegue nei suoi messaggi su Facebook invocando giustizia per la strage di Odessa del 2014. “L’Ue e la Nato hanno le mani sporche di sangue – si legge su un altro manifesto – Ben otto anni fa ci fu la strage di Odessa. Sotto gli occhi invisibili della Nato e dell’Ue, innocenti compagne e compagni vennero massacrati incondizionatamente”.

Posizioni legittime che hanno alzato i temi del dibattito e acceso una polemica a colpi di post.