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Analisi e attività ambulatoriali bloccate, nel Lazio si intravede uno spiraglio


“Ogni decisione non si puo’ prendere gettando idealmente il cuore oltre l’ostacolo”

“Siamo nella prima settimana della parziale riapertura. Ci attendiamo per la meta’ della prossima settimana una prima verifica rispetto a cio’ che potrebbe essere accaduto.
I dati ci indicano una curva in lenta discesa nel Lazio. Ma sara’ importante leggere i dati per misurare le progressive riaperture che riguardano i servizi sanitari”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Sanita’, Alessio D’Amato, intervenendo in audizione in commissione regionale Salute.
“Se verra’ mantenuto un rischio basso di contagio- ha spiegato D’Amato- allora penso che prima della fine del mese potranno essere riattivate una serie di attivita’ di carattere ambulatoriale e diagnostico”.

“Il Covid a Roma e nel Lazio ancora circola. Quando sento dire ‘ma tanto abbiamo pochi ricoverati’, rispondo che ne abbiamo 1.300. Certamente ne abbiamo molti meno di altre regioni italiane, ma questo perche’ qui l’emergenza e’ stata gestita in una certa maniera” – ha aggiunto l’assessore.
“Se la curva continuera’ a scendere, allora potremo pensare di anticipare delle aperture- continua D’Amato- Ma ogni decisione non si puo’ prendere gettando idealmente il cuore oltre l’ostacolo. Questa e’ una pandemia. E’ necessario un attento monitoraggio e una adeguata programmazione. La ripresa deve avvenire in sicurezza”. L’assessore ha quindi fatto riferimento all’autunno. “Noi ci stiamo attrezzando, non sappiamo cosa accadra’- ha sottolineato D’Amato- Siamo l’unica regione che ha raccolto l’invito dell’Oms e ha rafforzato la campagna antinfluenzale”.