Un viaggio continuo alla ricerca delle radici di una terra, dei suoi valori e delle sue intime connessioni.

Arrampicarsi sui Monti Prenestini: tutti i percorsi


Una guida per gli appassionati e non: i Monti Prenestini sono anche questo


Guadagnolo è una delle storiche falesie romane e tutti gli arrampicatori della capitale ci sono stati almeno una volta nella loro vita. Gli Speroni dei Monti Caprini, comunemente ed erroneamente detti Speroni della Mentorella, sono degli evidenti corpi rocciosi posti ad Ovest dell’Alta Valle del Giovenzano.

GLI SPERONI DELLA MENTORELLA

INDICAZIONI (tratto da speronidellamentorella.blogspot.com)

Clicca sulla mappa e segui le indicazioni

Giunti dalla strada di Guadagnolo presso il Santuario della Mentorella, entrare nel piazzale antistante il santuario e andando a destra in direzione di una fontanella, superare un piccolo cancello e prendere a scendere il vallone ad Ovest del santuario per il sentiero della “Finestra Orografica” (bollo Cai e bollo arancione AltaVia su un palo dell’Enel). Facendosi strada su un terreno inizialmente coperto da ginestre e rovi, senza perdere eccessivamente quota, si traversa in direzione delle bastionate rocciose del 6° Sperone, la cui sommità è segnata dalla caratteristica “Finestra Orografica dell’Ara Vecchia”, che comunque dal sentiero non è visibile. Raggiunte le pareti si lascia il sentiero Cai (paletto segnaletico) e seguendo invece gli evidenti bolli arancioni, scendere nel ripido Vallone delle Streppara per arrivare in un piccolo slargo nel bosco, dove è collocato un evidente paletto segnaletico direzionale. Prendere la discesa per il 5° Sperone e seguendo sempre i caratteristici bolli arancioni si arriva all’attacco dell’AltaVia (25 minuti circa dal santuario. Ultima manutenzione discesa – 31.o5.2o17).
Salire la placca iniziale al centro (4°- 2 ch.) e prendere una larga fessura (dado), puntando a sx alla base di una sporgenza, che si supera a dx ( 5°/fix) per proseguire su placche appoggiate sul filo di cresta (clessidre) puntando leggermente a sx alla base di uno strapiombetto, che si supera (5°/ 2 spit) raggiungendo così, un piccolo terrazzino (45 mt – sosta 2 fix).
Si segue il filo della cresta superando piccoli salti (3°- ch.) e dopo una piccola sella si arriva alla base di una bella placca (4°+/ 4 ch.) superata la quale, si arriva sull’apice della cresta (45 mt – sosta 2 fix).
Proseguire di conserva sulla cresta ora appoggiata e facile (1° e 2°), ma molto articolata e poco prima della cima dello sperone, un’ampia rampa a scendere sulla dx (bolli arancio) permette di arrivare arrampicando (2°), alla base della Sella de Ju Cavone (100 mt).


Da qui, scendendo a dx, si ritorna presso il paletto segnaletico prima citato, situato nello slargo del bosco, per prendere la discesa in direzione del 4°Sperone. Entrati nell’alveo del vallone (fosso), seguendo fedelmente i bolli arancioni, si arriva alla base della Cresta Sud del 4°Sperone (20 minuti dalla sella. Ultima manutenzione raccordo – 31.o5.2o17)
Dai bolli sulla roccia, si sale il bordo sx di una costola rocciosa (4°- 2 spit) e si arriva alla base di una placca che si supera (4°/fix) Si traversa a dx (ch.) e si prosegue per un diedro articolato (3°- cordino) che porta alla base di un risalto. Superarlo sulla dx (4°+/ch. nascosto) e per rocce si arriva alla base di una pancia rocciosa.(50 mt – sosta 2 spit). Superare lo strapiombo (5°/spit) e per rocce coricate (cordini) si prende a seguire il filo della cresta ora più definita. raggiunta una cuspide rocciosa si scende per alcuni metri e si arriva alla base di una placca con fessurazioni orizzontali (35 mt – sosta). Si traversa di poco a sx e poi si va dritti sulla placca (3°- cordini) dalla cui sommità, traversando per alcuni metri sulla dx, si arriva alla base di una successione di placche che si superano per la linea di cresta (4°-2 ch.). Si prosegue per ripidi salti discontinui fino a due lecci dove si fa sosta (45 mt). Continuare per rocce frastagliate e discontinue e poi per il filo di cresta (cordini), arrivando ad una sosta (35 mt – cless. e fix). Da qui invece di salire, traversare decisamente a sx  in direzione di una placca, aggirata la placca si entra in un diedro (dove si trova la 2^ sosta della via “Dea Ophrys” 2 fix) superato il quale si sale sulla cresta ora molto aerea, per arrivare poi sulla punta dello sperone (40 mt – sosta 2 fix).
Osservando il Santuario della Mentorella, si seguono  i bolli arancio sulla dx lungo il filo di cresta che prosegue (1°) verso la Sella dei Ciclamini. Da qui immettersi a nord nella Scesa di Ara Palazzo (bolli arancio) e in 20 minuti si arriva alla base della Cresta Est dello Sperone Settentrionale. (Ultima manutenzione raccordo (o9.o6.2o17).


La via attacca lo spigolo a dx dei due che caratterizzano l’inizio della possente cresta e lo rimonta fedelmente (3 fix). Arrivati ad un grosso leccio (cordone) proseguire sulla dx e continuare su placca (2 ch.) fin sotto un piccolo strapiombo che si supera a dx (fix) oltre il quale si fa sosta su un albero (50 mt). Da qui per facili rocce si raggiunge il filo della cresta e si punta sotto la parte solida e compatta della stessa (2°) dove si fa sosta comodamente presso un alberello (20 mt). Seguire ora il filo della cresta molto lavorato ed esposto (3°+ – 3 cless e 2 ch.) e per roccia buona si arriva ad un piccolo ballatoio (45 mt – catena di servizio con fix). Un breve tratto di 25 metri di rocce articolate (2°) porta alla base di un diedro (sosta 2 fix). Puntare in alto (dado) e seguire il filo della cresta ora più verticale e delicato (4° – fix) e per rocce lavorate (cless e ch.) si arriva ad una sosta aerea con 2 fix (30 mt). Proseguire e prendere una rampa a dx che porta sotto un salto sulla sx, superato il quale (4° – fix) si arriva ad un piccolo terrazzino (30 mt – sosta attrezzata). Salire per placche discontinue e dopo un tratto erboso puntare in alto ad un salto roccioso (3°- 2 cless) , usciti su un pendio erboso, prendere le rocce a sx (cless) per arrivare ad un grosso acero, dove ha termine l’AltaVia (30 mt – sosta con cordoni)
Una debole traccia conduce sul sentiero della ferrata Kircher (chiusa dal 2o16) invece di puntare a dx sulla cima dello sperone, seguire la pista a scendere (ex bandierina Cai) e dopo aver oltrepassato una scala metallica (da anni lì, ma mai omologata!!!) si arriverà alla Sella dello Scoiattolo e da qui proseguendo al Santuario.

  Anello Escursinistico degli Sgrimuni Nocini

Un interessante anello escursionistico attorno agli Speroni della Mentorella, è quello degli Sgrimuni Nocini. La partenza è in comune con il sentiero “Wojtyla”, solo che si va nella direzione opposta seguendo la strada bianca che scende. Giunti nella piana si scorge un’azienda agricola. Costeggiando quest’ultima sul lato a monte, si incrocia una ripida carrareccia sulla dx. Presa la ripida salita, poco dopo la strada diventa una strettoia nel bosco. Seguire il battuto che immette ancora su una strada bianca, proveniente però da Pisoniano. Seguirla fino ad incrociare Fosso Scoccio. Circa 10 metri prima dell’alveo, sulla dx parte un sentiero (bandierina Cai) che costeggiando il fosso, sale in maniera ripida fino alla fine del fosso stesso (Valle Sambuceta). Da qui, lasciato il sentiero Cai, seguire i bolli arancioni sulla dx, che porteranno poco dopo sulla Sella dei Carpini da dove ha origine l’affilata e suggestiva cresta rocciosa degli Sgrimuni Nocini. Terminata la cresta, si scende incrociando nuovamente il precedente sentiero, che continua verso Guadagnolo. Lo si segue per un breve tratto, lasciandolo nuovamente sulla dx, prendendo un pistino a bolli arancioni. Inoltratisi nel bosco, si arriverà dopo circa mezz’ora di cammino, sulla sommità del 6°Sperone (Finestra Orografica). Da qui comodamente si raggiunge il Santuario della Mentorella e attraverso il sentiero “Karol Wojtyla”, scendendo per il Vallone di Falconara, si torna alla base di partenza. L’anello escursionistico si chiude in circa 4 ore complessive di cammino. Difficoltà EE+ solo in cresta (foto sopra e sotto).

Il tracciato si può fare anche partendo dal Santuario ed è attualmente percorribile.
Si sconsiglia di percorrere l’anello nei periodi di apertura della caccia, i cacciatori non permettono il passaggio con un’arroganza tale che non starò qui a descrivervi.

  Anello Escursinistico degli Sgrimuni Nocini

Un interessante anello escursionistico attorno agli Speroni della Mentorella, è quello degli Sgrimuni Nocini. La partenza è in comune con il sentiero “Wojtyla”, solo che si va nella direzione opposta seguendo la strada bianca che scende. Giunti nella piana si scorge un’azienda agricola. Costeggiando quest’ultima sul lato a monte, si incrocia una ripida carrareccia sulla dx. Presa la ripida salita, poco dopo la strada diventa una strettoia nel bosco. Seguire il battuto che immette ancora su una strada bianca, proveniente però da Pisoniano. Seguirla fino ad incrociare Fosso Scoccio. Circa 10 metri prima dell’alveo, sulla dx parte un sentiero (bandierina Cai) che costeggiando il fosso, sale in maniera ripida fino alla fine del fosso stesso (Valle Sambuceta). Da qui, lasciato il sentiero Cai, seguire i bolli arancioni sulla dx, che porteranno poco dopo sulla Sella dei Carpini da dove ha origine l’affilata e suggestiva cresta rocciosa degli Sgrimuni Nocini. Terminata la cresta, si scende incrociando nuovamente il precedente sentiero, che continua verso Guadagnolo. Lo si segue per un breve tratto, lasciandolo nuovamente sulla dx, prendendo un pistino a bolli arancioni. Inoltratisi nel bosco, si arriverà dopo circa mezz’ora di cammino, sulla sommità del 6°Sperone (Finestra Orografica). Da qui comodamente si raggiunge il Santuario della Mentorella e attraverso il sentiero “Karol Wojtyla”, scendendo per il Vallone di Falconara, si torna alla base di partenza. L’anello escursionistico si chiude in circa 4 ore complessive di cammino. Difficoltà EE+ solo in cresta (foto sopra e sotto).

Il tracciato si può fare anche partendo dal Santuario ed è attualmente percorribile.


Si sconsiglia di percorrere l’anello nei periodi di apertura della caccia, i cacciatori non permettono il passaggio con un’arroganza tale che non starò qui a descrivervi.

PER MAGGIORI INFO : http://speronidellamentorella.blogspot.com

L’idea di valorizzazione alpinistica degli Speroni prende forma concreta, il o4.1o.2oo9 con la prima concatenazione delle maggiori creste dei tre principali speroni: la Cresta Nord-Est del 5°Sperone, con la via “Verso le Nuove Stagioni” (Abbate-Frezza 25.o8.1981); la Cresta Sud del 4°Sperone, con la via “Uomini dei Boschi” (Abbate-Risi o9.o6.1988) e la Cresta Est dello Sperone Settentrionale, con la storica via “Il Signore dei Lecci” (Abbate-Vasselli o7.o6.1981). Da questa esperienza, nasce l’idea di realizzare sul tracciato in questione, una AltaVia in stile alpinistico, i cui lavori inizieranno nel Febbraio 2o1o e termineranno il 13 Giugno dello stesso anno, Per “lavori” si intende la pulizia, la bonifica e la messa in sicurezza delle vie di roccia, con le opportune protezioni intermedie e le relative soste attrezzate generalmente a fix; nonché la ricerca, la bonifica e la tracciatura, dei vari “pistini” di avvicinamento e di collegamento tra uno sperone ed un altro, con le vie di ritorno al Santuario incluse. Sull’onda di questa felice intuizione avuta da Enzo Abbate e dopo la strategica scoperta della “Cengia di Humus” che ha consentito il collegamento tra le Placche dello Sperone Settentrionale e il rispettivo Pilastro SudEst, ha preso corpo la ricerca di nuove linee nei citati settori, essendo quest’ultimi i più ricchi di contesti adatti per tracciare altre vie di arrampicata.

Prende forma così la possibilità concreta di realizzare 3 Combinate in multipitch estensivo, sul corpo roccioso dello Sperone Settentrionale. Dopo alcune difficoltà dei primi anni, relative a soluzioni rivelatesi illogiche – leggasi per chi ha frequentato il posto nel periodo 2o1o-2o12 “Gran Combinata” (ora AlbaMaxima) con il 2° tiro di Humus veramente brutto e improponibile, tanto da accantonare la proposta di concatenamento e da decretare per buoni quattro anni, la temporanea sospensione del progetto in attesa di una soluzione che tardava a venire. In questo 2o17 una nuova illuminazione di Enzo, con l’azzeccato inserimento delle vie “Fata Nera” e “Pan di Serpe” nella Combinata Classica e la opportuna decisione di collocare finalmente, per quello che concerne la Combinata AlbaMaxima, una indispensabile catena di calata al termine del 1° tiro di “Humus”, hanno ridato vigore e logica al progetto. Si concretizzano così:  Combinata Classica – Combinata AlbaMaxima e Combinata Sportiva, amalgamando la scelta delle 17 vie realizzate per le concatenazioni, sulle difficoltà tecnica delle stesse.

Il percorso AltaVia ad esempio,  prevede uno sviluppo complessivo di arrampicata di circa 630 metri (15 tiri); se si considerano però gli avvicinamenti e i complicati saliscendi tra uno sperone e l’altro, lo sviluppo sarà superiore. Bisogna prevedere pertanto, (anche per le altre combinazioni) almeno 4 ore di impegno complessivo se non di più, considerando che la vegetazione è l’elemento dominante del paesaggio che si attraversa. In più parti inoltre, muschio e terriccio coprono la roccia ed occorre prestare attenzione ai sassi instabili, eventualmente presenti sui tracciati e come in tutte le montagne d’altronde, al rischio caduta massi sempre latente nei dintorni. Dimenticare quindi i “comodi” tiri di corda in stile falesia, qui si entra in una dimensione alpinistica pura, l’uso del casco è indispensabile. Si sconsiglia di procedere in gruppi numerosi di cordate, cercare invece di mantenere le dovute e debite distanze tra le cordate impegnate su una stessa via. Lo stato di protezione delle vie risulta più che sufficiente, una 15ina di rinvii, cordini e moschettoni per le soste e si va. Per l’AltaVia conviene portarsi sempre un martello con qualche chiodo e dadi…in più occasioni qualcuno dalle “mani lunghe” ha fatto sparire le opportune protezioni collocate. Per l’AltaVia è sufficiente una corda da 50 metri, per le Combinate Alba-Maxima e Sportiva occorrerà una corda da 70 metri, mentre per la Combinata Classica è sufficiente anche una corda da 60 mt. tenendo a mente alcune accortezze da eseguire! (vedi relazione)
L’AltaVia e le Combinate potranno essere percorse soltanto da alpinisti esperti!!

Dato l’orientamento prevalentemente ad Est delle strutture, in Inverno (anche per un fattore legato alla quantità di luce disponibile) i tracciati andranno percorsi al mattino. Dalla Primavera (entrata l’ora legale) nel pomeriggio si potrà godere di una piacevole frescura, in relazione al fatto che il sole abbassandosi ad Ovest, porta le strutture rocciose in ombra.

ARRAMPICARSI A CASTEL SAN PIETRO ROMANO

Tra le possibilità di arrampicata sui Monti Prenestini segnaliamo anche uno sperone attrezzato nel territorio di Castel San Pietro Romano.

INDICAZIONI

Lo sperone si trova subito dopo il primo tornante percorrendo la strada che da Palestrina porta a Castel San Pietro Romano in prossimità di uno spiazzale.

Arrampicarsi a Castel San Pietro Romano
Arrampicarsi a Castel San Pietro Romano

ATTREZZATURA

Sono consigliate le scarpe da trekking e la giacca impermeabile nello zaino. Si raccomanda un abbigliamento per outdoor, comodo e traspirante, e quanto occorrente per il pranzo “al sacco” ricordandosi di avere con sé una giusta dose di liquidi per il periodo. In particolare per la giornata di arrampicata consigliamo:
Abbigliamento
E’ sufficiente il consueto abbigliamento da trekking, purchè sia comodo e permetta i movimenti della arrampicata specialmente per gli arti inferiori. Anche con tempo buono, essendo tra i 900 e i 1000 metri, la temperatura sarà bassa (max 10-12 gradi). 
Non sottovalutate l’altitudine dei luoghi che frequenteremo e nemmeno il caldo al sole primaverile… Non dimenticate che saremo sopra i 1000 metri e che le temperature, anche in questo periodo, possono improvvisamente scendere sotto i 5°C per via di raffiche di vento e repentini cambiamenti del clima.
Poichè si alterneranno i momenti di arrampicata con quelli di sosta, sposare sempre la filosofia dell’abbigliamento a strati.
La classica strategia dell’abbigliamento “a strati” è quindi sempre consigliata, magari quasi tutti gli strati finiranno per questa giornata presto nello zaino, ma in caso di tempo avverso o di momenti di attesa sarà utile averli con sé.
 
Inoltre, come sempre, in caso di tempo incerto portate con voi, oltre alla giacca impermeabile nello zaino, anche indumenti di ricambio da lasciare in macchina.
Scarpe
L’avvicinamento alle pareti è molto breve quindi non sono obbligatorie le scarpe da trekking pesante.Chi avesse già scarpette da arrampicata deve portarle. Chi volesse farsele prestare tenga presente che il numero adatto di questo tipo di calzatura è uno o due misure inferiore al numero che normalmente portiamo (se normalmente porto 40 il numero di scarpa da arrampicata adatto dovrebbe essere 39 o 38). Chi volesse acquistarle si faccia ovviamente consigliare in negozio. E’ sempre possibile giocare sullo spessore delle calze per utilizzare scarpette da arrampicata “grandi”, anche se è una strategia adatta solo per le prime volte in cui si arrampica.Porteremo con noi alcune scarpette che presteremo a chi arrampica e ne fosse sprovvisto. Per il ragionamento fatto sopra, portate con voi calze di diverso spessore per  poter utilizzare le nostre, adatte a misure di scarpe normali dal 40 al 43.
 
Attrezzatura da arrampicata


Porteremo tutto noi ma se avete già la vostra attrezzatura (anche parziale) portatela. Anche se le avete invece non portate corde. Particolarmente apprezzato sarà chi dovesse venire con un suo imbrago (anche prestato), perché questo velocizzerà la giornata. Chi avesse il casco da montagna deve portarlo.
 
E’ prevista una sosta lungo il percorso di andata per la colazione, una per il pranzo al sacco ed una, a fine escursione, prima di riprendere la strada verso casa.

GITE

Resp.le dell’organizzazione di questo outdoor: Massimo Pesci (335 5292284)
Per qualsiasi informazione, chiarimenti e/o prenotazioni scrivere a outdoor@tesoridellazio.it o chiamare il 335 5292284
Fateci sapere se verrete con noi… e se siete Soci di Tesori del Lazio utilizzate l’apposito form di prenotazione!