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Bellegra, a servizio della comunità di nonno in nipote. La storia di Piero Carpentieri

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Buon sangue non mente, è proprio il caso di dirlo. Il nonno Primo, tra il 1943 e il 1945 venne rinchiuso in un campo di prigionia ad Amburgo per essersi rifiutato di collaborare con l’esercito tedesco e la Repubblica di Salò. Per lui medaglia d’onore e l’elogio di ben due Presidenti della Repubblica Napolitano e Mattarella. A quasi 80 anni di distanza a portare in alto questo cognome è il nipote di Primo, Piero Carpentieri militare della Guardia di Finanza. In questi due anni di pandemia,  libero dal servizio, si è prodigato a svolgere attività di volontariato consegnando pacchi di generi alimentari e facendosi da tramite con il numero di emergenza 118. Con una missiva indirizzata al Presidente del Senato on. Casellati e al Presidente della Camera on. Fico, il sindaco del Comune di Bellegra, Flavio Cera, ha elogiato l’opera di questo suo concittadino:

A Olevano
L’emergenza Covid19 ha portato alla luce l’opera di un nostro cittadino, Piero Carpentieri, militare della Guiardia di Finanza…che ha dato il suo contributo senza indugio soprattutto a riflettori spenti. Il Comune di Bellegra desidera oggi ringraziare il suo cittadino, per la sua solidarietà non lasciando soli soprattutto nei momenti di emergenza i cittadini di Bellegra e non solo, offrendo il suo supporto ai più disagiati durante il lockdown. Il suo impegno è stato l’esempio di come la solidarietà non abbia colore, razza, stato sociale, religione o identità di genere. Si è distinto come cittadino generoso e instancabile, fondamentale a far si che i civili siano stati soccorsi e confortati nel momento di necessità”.