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Bignè di San Giuseppe: da Pennisi c’è già la fila. La ricetta per farli in casa

A cura della redazione

Non c’è festa del papà senza i tradizionali bignè di San Giuseppe, tra i dolci tipici più amati dal popolo romano.

L’origine di questa tradizione è da ricercarsi nella grande festa che la Capitale e tutta la provincia di Roma dedicava al Santo, falegname, artigiano e padre putativo di Gesù Cristo.

E mentre gli uomini aiutati dai bambini erano occupati ad allestire all’esterno il ‘monterozzo’ di fascine e legna per il ‘focaraccio’, bruciato il 19 marzo al calar del sole, le mamme preparavano in casa i bignè (rigorosamente fritti) e ripieni di ottima crema pasticcera.

FRITTI O AL FORNO?

Questo il dilemma. La tradizione li vuole fritti, anche se per accontentare i ‘salutisti’ in tempi moderni ne è stata realizzata una versione light con cottura in forno.

D’altro canto se Checco Durante nel 1950 scrisse questa preghiera in romanesco ci sarà un motivo: «San Giuseppe frittellaro ttanto bbono e ttanto caro tu cche ssei ccosì ppotente da ajiutà la pora ggente». 

LA RICETTA

La parte più difficile della ricetta è senza dubbio la realizzazione dell’involucro del dolce ossia il bignè. Ecco gli ingredienti e i passaggi per non sbagliare.

150 grammi di farina

80 grammi di burro
200 grammi di acqua
4 uova
un pizzico di sale
60 grammi di zucchero

PASSO PASSO
  • Portate ad ebollizione acqua, burro e sale in una pentola antiaderente e una volta arrivato a bollore spegnete la fiamma e versate, a pioggia e mescolando, la farina; una volta assorbita accendete nuovamente il fornello e lasciar cuocere fino a quando l’impasto non inizia a staccarsi dai bordi.
  • Togliete la pentola dal fuoco, aggiungete le uova e lo zucchero mescolate a lungo.
  • Versate l’impasto in una ciotola possibilmente di vetro o ceramica e lasciarlo riposare per circa 30 minuti coperto con un panno di cotone.
  • Servendovi di due cucchiai ricavate delle palline (non troppo piccole) di impasto da friggere in abbondante olio di semi.
  • Le palline a contatto con l’olio bollente raddoppieranno di volume. Lasciatele dorare su entrambi i lati quindi scolatele su un foglio di carta assorbente.
  • Lasciateli raffreddare prima di riempirli con crema pasticcera, amarena e un tocco finale di zucchero a velo.

 

PER NON SBAGLIARE

Troppo laboriosi da preparare? Non avete tempo e soprattutto voglia di imbrattare la cucina?

A Palestrina, in via Pedemontana 133, la Pasticceria Angelo Pennisi produce il miglior bignè di San Giuseppe di tutta Roma e del Lazio.

A decretarlo un’autorevole giuria che ha conferito alla pasticceria prenestina il 1° posto del Premio Dolce Roma 2022 (competizione a cui hanno partecipato le più rinomate pasticcerie romane e della regione) per il Miglior Bignè.

Che siano fritti o al forno, la giusta consistenza dell’involucro cede al primo morso per aprirsi in bocca ad una goduriosa esplosione di crema Chantilly.

La “Crema Pennisi”, ideata da nonno Angelo agli inizi della sua attività è rinomata in tutto il territorio. Il suo segreto?

La fusione dei saperi dell’antica pasticceria catanese (da cui i Pennisi provengono) e quelli della tradizione romana, per una crema inimitabile.

CONTATTI

Pasticceria Angelo Pennisi è a Palestrina in via Pedemontana, 133. Prenota i tuoi Bignè di San Giuseppe allo 06 9527 1705

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