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Buon compleanno Alberto Sordi, la festa e le origini di Valmontone

Il 15 giugno è una data speciale, per Roma e non solo: nel 1920, infatti, Alberto Sordi nasceva nella Capitale. E la sua città vuole omaggiarlo con un evento speciale.

Sarà “un momento di festa, quello del 15 giugno – come ha affermato Ciro Intino, direttore della Fondazione Alberto Sordi – per ricordare il grande artista che Alberto Sordi è stato e la profonda umanità che ispirava la sua arte e di cui seppe darci prova. Una data speciale che coincide anche con il ventesimo anniversario della costituzione dell’Associazione Alberto Sordi Onlus, ente gestore di significative attività socioassistenziali con gli anziani nel territorio capitolino. Inizia ad essere nota a tanti l’attenzione di Alberto Sordi agli anziani, sempre più soli in una società che invecchia e che tende a privarli di dignità e ruolo sociale, in particolare nel rapporto con le nuove generazioni. Tutte tematiche di viva attualità che lui seppe vedere con largo anticipo”.

A Zagarolo

Un evento importante, patrocinato dall’Assessorato Grandi Eventi, Turismo e Moda del Comune di Roma Capitale e che si svolgerà in un luogo fortemente evocativo: “come l’anno scorso – conclude Intino – festeggeremo a casa di Alberto: per l’ospitalità offertaci ringrazio la Fondazione Casa Museo Alberto Sordi, a riprova di una collaborazione fra le due fondazioni che, sono sicuro, proseguirà anche in futuro”.

Pochi sanno infatti che Alberto Sordi aveva origini a Valmontone, dalla parte del padre, strumentista (suonava la tuba e insegnava musica) che nel lontano 1879 fu battezzato nella chiesa della Collegiata di Valmontone.

L’ultima visita di Alberto Sordi a Valmontone avvenne 25 anni fa su iniziativa del Museo L’Officina di Valmontone. Era il 1996 e il celebre attore romano accettò l’invito   in occasione della mostra del pittore Rinaldo Gèlen ,suo grande amico. I ricordi di quella giornata speciale sono tanti. Sordi raccontò quando da bambino veniva a trovare insieme al padre Pietro sua zia Ginevra. Parlava dei suoi buonissimi gnocchi, oggi prodotto tipico valmontonese, che gli preparava la domenica con il sugo di carne.

Di quella giornata lo fece particolarmente emozionare la visita nella Collegiata dove suo padre Pietro fu battezzato.

A Olevano
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