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Carchitti, monta la polemica sulla nuova antenna. Il Comune chiarisce

A poche ore dall’avvio dei lavori per la costruzione di una nuiova antenna 5g, la prima nel comune prenestino, a Carchitti monta la polemica tra i residenti che ora chiedono spiegazioni al Comune sul provvedimento. In una nota in serata è arrivato il chiarimento del sindaco che spioega che “è stato eseguito un approfondito confronto in Consiglio comunale che si è occupato di analizzare i diversi profili in questione nelle sedute del 29 giugno 2021 nonché del 21 settembre 2021, 𝐢 𝐜𝐮𝐢 𝐯𝐞𝐫𝐛𝐚𝐥𝐢 𝐫𝐞𝐠𝐨𝐥𝐚𝐫𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐮𝐛𝐛𝐥𝐢𝐜𝐚𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐮𝐥𝐭𝐚𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐚𝐥𝐥𝐞𝐠𝐚𝐭𝐨 𝐚𝐥 𝐬𝐞𝐠𝐮𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐢𝐧𝐤: https://www.comune.palestrina.rm.it/archivio10_notizie-e…;

A Colle Martino
S𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐛𝐚𝐬𝐚𝐭𝐞 sul fatto che l’installazione in questione rientra fra le attività “liberalizzate” ossia “il cui rilascio dipenda esclusivamente dall’accertamento di requisiti e presupposti richiesti dalla legge o da atti amministrativi a contenuto generale” (art. 19 legge n. 241/90). Pertanto, per tali attività, si ritiene che l’autorizzazione derivi direttamente dalla sussistenza dei presupposti di legge;
– 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐟𝐢𝐧𝐢𝐭𝐞 esercitando il diritto riconosciuto dalla vigente normativa al Comune di minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, ma al tempo stesso rispettando il divieto, previsto sempre dalla vigente normativa, di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità, riservati allo Stato.
Il tutto nel pieno rispetto delle indicazioni del Prefetto di Roma in cui viene evidenziato che Regioni e Comuni non possono adottare provvedimenti e/o misure di carattere urbanistico o edilizio al fine di vanificare il diritto degli operatori ad installare la rete in intere zone del territorio, come da nota allegata al medesimo link di cui sopra;
– 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐚𝐭𝐭𝐮𝐚𝐭𝐞 con la finalità di prevenire un pericoloso fenomeno di concorrenza fra privati rispetto alla messa a disposizione di proprie aree a favore del soggetto gestore;
– 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐞 𝐢𝐧 𝐚𝐭𝐭𝐨 pretendendo che il sito di installazione fosse di proprietà comunale e definendo all’interno del contratto di locazione un quadro di obblighi puntuali a carico del soggetto gestore volti ad assicurare ai cittadini livelli di garanzia maggiori rispetto a quelli previsti nei contratti standards stipulati con i privati;
– 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐫𝐞𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐞 prevedendo che sia effettuata una misurazione da parte del competente organo di vigilanza che è l’ARPA LAZIO prima dell’installazione dell’antenna e anche dopo, quando la stessa entrerà in funzione;
– 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐥𝐢𝐳𝐳𝐚𝐭𝐞 introducendo nel contratto di locazione, l’obbligo a carico del soggetto gestore, di installare una sola antenna (il gestore aveva programmato il posizionamento di 2 o 3 antenne su siti diversi) e unicamente sul suolo comunale con impegno ad accogliere anche gli altri eventuali soggetti gestori, escludendo in tal modo una proliferazione di ulteriori antenne ed evitando l’effetto moltiplicatore delle emissioni.