
Cave, l’ultimo messaggio di Emanuele al padre
La storia del ragazzo originario di Cave, morto per Coronavirus, che ha scosso tutto il Paese
“L’ultimo messaggio di mio figlio è stato ‘papà ho paura’, lo stavano per portare in terapia intensiva e io non sono stato capace di rispondere, ho solo capito che stava cedendo”, ha raccontato il papà di Emanuele, nel corso di un’intervista rilasciata a Porta a Porta, riportata oggi dalle agenzie stampa.
La storia del ragazzo originario di Cave è una di quelle storie più toccanti non solo nel territorio dei Monti Prenestini ma in tutto il Paese.

Secondo la ricostruzione il 6 marzo Emanuele è tornato da un viaggio di tre giorni a Barcellona insieme ad alcuni amici. Il giorno dopo il suo rientro è andato al lavoro (presso il call center Youtility), ma quasi subito ha accusato i primi sintomi della malattia ed è rimasto a casa per sei giorni con la febbre e problemi respiratori. Le sue condizioni si sono aggravate e il 16 marzo è stato necessario il ricovero in terapia intensiva.
“Il 18 marzo è stato intubato e nella notte tra sabato e domenica mi hanno detto che aveva avuto una crisi respiratoria ed era deceduto. E’ stato duro dire al figlio di Emanuele, mio nipote, che il papà non sarebbe tornato”, ha raccontato ancora il padre del ragazzo a Bruno Vespa.
Emanuele è morto dopo sei giorni. L’autopsia ha rivelato che il ragazzo di 34 anni era in buona salute e non aveva alcuna malattia che possa aver peggiorato le sue condizioni.
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