Cep, cambio di passo: il bilancio chiude in positivo
È
in via di approvazione, da parte dei Comuni interessati, il piano di risanamento proposto dai vertici del CEP che prevede, nell’arco dei prossimi 6 anni, di restituire ai comuni il credito formatosi negli anni tra il 2019 e il 2020.
Dopo i problemi generatesi nel biennio 19/20 ecco infatti che l’attuale CDA, insediatosi nell’aprile del 2021, sta riuscendo nella complessa opera di recupero della società a capitale pubblico per la gestione tributaria e i servizi.
“Siamo impegnati con tenacia nel completare il nostro mandato – spiega il Presidente del Consiglio di Amministrazione Raffaele Ranaldi – di verificare le cause e responsabilità dello squilibrio nei bilanci societari e individuare i percorsi di uscita da tale situazione.”
Una condizione complicata quella ereditata dall’attuale CDA che si è ritrovato a gestire una serie di investimenti pregressi che non hanno portato i risultati sperati e liquidazioni a società che hanno fatturato senza fornire reali servizi al CEP, una situazione che, al momento è all’esame della magistratura.
“Gli squilibri precedenti – continua Ranaldi – hanno portato all’impossibilità per il CEP di riversare gli incassi ai comuni e liquidare alcune forniture; per rimuovere tali criticità è stato presentato agli Enti soci un piano di risanamento, in corso di attestazione, che in sei anni punta alla restituzione alle amministrazioni comunali dei crediti formatisi dall’anno 2019 in poi. I punti salienti del piano sono la riorganizzazione interna delle procedure di riscossione, la revoca di ingenti affidamenti a ditte esterne, un consistente taglio delle spese di gestione, la stipula di nuovi contratti di servizio con i Comuni soci. Il forte taglio alle spese di gestione, già dal 2021, ha portato in attivo il bilancio del CEP in controtendenza con i due esercizi precedenti.”
Un cambio di passo importante, dunque, per il CEP che il nuovo CDA sta traghettando fuori da una situazione che ha intaccato anche la fiducia di cittadini e Comuni, ma che ora punta verso lidi decisamente più assolati.
“Non è stato facile e continua a non essere semplice ma sicuramente la strada è quella giusta, dobbiamo puntare a una nuova visione per la nostra società e rilanciarla sul territorio, a tal proposito una delle ipotesi che anche i soci hanno suggerito, è quella di trasformare il CEP da società a capitale pubblico in capitale misto, dando la possibilità a un privato di entrare e dare il suo contributo; in questi giorni stiamo avviando un’indagine di mercato in tal senso per capire se ci sia l’interesse, da parte di soggetti privati, di partecipare alla società. Il tragitto è ancora lungo ne siamo consapevoli, ma i comuni sono con noi”.