
Colleferro, dramma in discarica: si indaga per omicidio colposo
I primi riscontri dopo l’incidente di questa mattina
Un infortunio mortale si e’ verificato nella tarda mattinata a Colleferro, all’interno della discarica di Colle Fagiolara gestito da Lazioambiente. In base ad una prima ricostruzione effettuata dagli investigatori della polizia di Stato, l’uomo sarebbe stato investito da un compattatore in movimento e sbalzato tra i rifiuti. Inutile ogni soccorso.
L’uomo, stando alle prime risultanze, sarebbe precipitato da un’altezza di 20-25 metri finendo direttamente nell’invaso dei rifiuti dopo una manovra presumibilmente errata di un mezzo.
La vittima aveva 63 anni ed era residente a Colleferro. Si chiamava Giuseppe Sinibaldi, era molto conosciuto a Colleferro e lavorava da diversi anni a Lazio Ambiente.
L’uomo in particolare era impiegato da anni ai termovalorizzatori e recentemente era stato spostato al servizio di raccolta differenziata presso la discarica. Aveva due figli e recentemente aveva perso anche la moglie, un dramma famigliare che si aggiunge alla tragedia di questa mattina. Sul posto è arrivata la polizia scientifica che ha transennato l’area e sta eseguendo i rilievi per le indagini.
Rabbia tra gli operai del posto. “È da un anno che c’è un via vai impressionante di camion nell’area, non vogliamo dire che dipende da questo via vai, ma era una situazione insostenibile”.
Gli inquirenti dovranno accertare anche se l’operaio fosse regolarmente formato per l’attività che stava svolgendo dopo il suo spostamento dal termovalorizzatore in discarica.
Dalle prime indiscresioni, il conducente del mezzo che ha investito il Sinibaldi, un 62enne di origini romene, sarebbe indagato per omicidio colposo e per gravi inadempienze sulle norme di sicurezza.
Sgomento nella città. La discarica stava rinascendo in questi mesi con un’opera di bonifica in vista della chiusura del prossimo gennaio.
Cordoglio per la scomparsa arriva dal sindaco Pierluigi Sanna e da tutta l’Amministrazione comunale.
Le Rsu dei Termovalorizzatori di Lazio Ambiente Spa unitamente a tutti i colleghi di lavoro si stringono attorno alla famiglia.
“È una tragedia senza precedenti – commenta Armando Valiani dell’Ugl. L’uomo era un nostro iscritto ed era stato spostato recentemente alla discarica in seguito alla chiusura degli impianti. sarebbe andato in pensione con quota 100. Siamo sgomenti – aggiunge Valiani- e ci stringiamo alla famiglia e agli amici in questo momento così doloroso”.
“Cordoglio e vicinanza alla famiglia dell’operaio morto all’interno della discarica di Colle Fagiolara a Colleferro, in Provincia di Roma – commenta l’Assessore ai Rifiuti della regione Lazio, Massimiliano Valeriani. Mi sto recando in questo momento sul sito per comprendere le dinamiche che hanno portato al tragico evento. Di fronte a questa nuova e inaccettabile morte sul posto di lavoro, l’unica risposta possibile e’ quella di fare ancora di piu’ per garantire le necessarie condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro”.
“Non ci sentiamo di sbilanciarci sulle ipotesi dell’incidente perchè saranno gli inquirenti a chiarire cosa sia veramente accaduto – commenta Carla Lucci delegata dell’Ugl. Oggi un uomo di 63 anni è morto mentre era sul posto di lavoro. Si era adattato ad una nuova mansione e tra poco sarebbe andato in pensione. Un dramma senza precedenti- aggiunge. Ora attendiamo di capire cosa sia accaduto”.
“Ho provato grande dolore ed esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà ai figli, già toccati anni fa dalla prematura scomparsa della mamma, ma anche ai colleghi della vittima, a tutta la comunità di Colleferro e al sindaco Pierluigi Sanna” – dichiara Eleonora Mattia (Pd), presidente della IX Commissione lavoro della Regione Lazio, tra le prime, questa mattina, ad arrivare a Colleferro sul luogo dell’incidente.
“Il dramma di oggi – sottolinea Mattia – è reso ancora più amaro dal fatto che siamo, ormai, a poco più di un mese dalla chiusura definitiva dell’impianto, fissata al 31 dicembre 2019. Ripongo piena fiducia nella magistratura affinché si faccia piena luce sulla vicenda, per capire se il povero operaio stesse lavorando in condizioni di totale sicurezza”.
