Colleferro: una folla di giovani ha accolto la macchina della scorta di Falcone
“C’È CHI DICE NO” ad ogni forma di violenza e di mafia perché come dice Peppino Impastato e come hanno ricordato i giovani di Colleferro oggi in Piazza Italia, “La mafia uccide ma il silenzio pure”. Colleferro avendo accolto la macchina della scorta di Falcone, denominata “Quarto Savona 15”, ha voluto gridare forte la sua opposizione alla mafia e la sua adesione alla legalità. Legalità definita dalla vedova Montinaro, promotrice di questa manifestazione, libertà. La legalità è libertà, ha detto la vedova Montinaro ai giovani studenti del comune di Colonna e questa frase è stata ripetuta oggi ai ragazzi che hanno avuto la possibilità di partecipare all’evento anche per i loro compagni. La manifestazione è iniziata Domenica 6 marzo al Comune di Colonna dove è intervenuta la vedova Montinaro sia alla cerimonia di apertura che all’incontro organizzato nelle scuole. La macchina ha continuato il suo tour – testimonianza a Frascati, Valmontone ed è arrivata a Colleferro ieri pomeriggio. “Un vero e proprio tour testimonianza perché la sola macchina, un relitto senza forma racchiuso in una teca 3 x 3 parla, anzi… grida!” Come ha detto il Sindaco Sanna all’intervento di ieri “questa macchina è uno schiaffo al cuore, di quelli che ti aiutano a crescere e che ti servono da monito per imparare una lezione di vita”.
La cerimonia di apertura è iniziata alle 18.00 con il suono del silenzio dei bersaglieri. Il Sindaco Sanna, insieme all’ispettore Bruni hanno scoperto la teca nascosta sotto il tricolore. Sono intervenuti l’Assessora Diana Stanzani che ha seguito e presentato l’evento, il Consigliere metropolitano Eufemia, la vedova Montinaro, grazie alla registrazione del discorso tenuto a Colonna il 6 marzo, Il nostro Sindaco Pierluigi Sanna. “Non ci hanno fatto niente” ha detto la vedova. Il dolore c’è ma il risultato non è stato la fine di una lotta perché Palermo come tutta l’Italia si è indignata. Anche Colleferro ieri ha manifestato la sua indignazione: una piazza piena, tra cittadini, sindaci, consiglieri ed assessori ha accolto la macchina perché il ricordo la cui importanza è stata sottolineata dal Sindaco Sanna ci aiuti a negare quel consenso che ha reso forti quegli uomini “d’onore” che hanno distrutto quella parte buona del nostro paese. Era freddo ma Colleferro c’è stata ed è rimasta fino alla fine, fino alle note dell’ inno suonato dalla Corale Butterfly con il quale la città ha voluto cantare ancora una volta la sua voglia di riscatto alimentata da quel simbolo così forte. La manifestazione si è conclusa questa mattina con dei giovani rappresentanti delle scuole colleferine i quali si sono stretti alla teca ed hanno espresso con i loro lavori la loro adesione alla lotta per la legalità. Sono intervenuti all’evento l’Ispettore Bruni che con il Sindaco Sanna e due giovani studenti hanno scoperto la teca, l’Assessora Diana Stanzani e, dopo l’intervento registrato della Vedova Montinaro ai ragazzi, l’insegnante Amalia Perfetti, il Vicesindaco Giulio Calamita. Presenti in piazza anche i consiglieri Luigi Moratti e Rocco Sofi. Anche questa volta l’Amministrazione ha voluto che il centro di tutto fossero i giovani, perché da queste occasioni possano vivere quelle esperienze di vita che li aiutino a far crescere quei valori e quell’onestà che hanno reso grandi: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Questa è la “meglio gioventù” del paese, modello per i nostri giovani.