Colleferro, via gli inceneritori: arriva il Compound “verde”
Un nuovo biodigestore per ridurre i conferimenti in discarica, in grado di lavorare 250mila tonnellate all’anno di scarti indifferenziati.
Nella prima settimana di novembre la Regione Lazio otterrà dalla società canadese Anaergia il progetto definitivo di un sistema impiantistico che verrà realizzato in project financing a Colleferro, sui terreni della LazioAmbiente che attualmente ospitano i due inceneritori prossimi allo smantellamento. Stessi rifiuti in ingresso ma destini e tecnologie diverse: recupero di materia ed estrazione di biocarburanti contro recupero di energia.
Ci siamo, due anni dopo l’approvazione del piano rifiuti – ha annunciato l’assessore regionale Massimiliano Valeriani – l’impianto che avevamo pensato per evitare che tutto finisca in discarica o in termovalorizzazione, sarà realizzato a Colleferro, nell’area dell’ex termovalorizzatore”. Il biodigestore, secondo le intenzioni della regione, dovrà consentire di abbattere del 70% i rifiuti da conferire in discarica, con ricadute positive anche sulla qualità dell’aria. Questo impianto, grazie alla stabilizzazione anaerobica, limiterà infatti l’effetto serra che si avrebbe conferendo in discarica 250.000 tonnellate/anno, cosa che eviterà d’immettere in atmosfera 1,6 milioni di tonnellate di Co2.
Il “compound di Colleferro” dimostra che esiste nel Lazio un’alternativa percorribile all’iniziativa di Roma Capitale. Ne è ancora di più convinta l’assessora regionale alla Transizione Ecologica, Roberta Lombardi, che, alla luce di questa novità, ha ribadito all’agenzia Dire: “Il termovalorizzatore non è assolutamente una strada inevitabile. Come abbiamo sempre sostenuto e come sostiene l’Europa con le nuove direttive e raccomandazioni che sta via via emettendo, anche perché il recupero di materia sta diventando un’impostazione strategica per tutte le filiere industriali. Molte realta produttive hanno interrotto la produzione proprio per mancanza di materie prime secondarie e pensare di incenerire materie preziose anziché riutilizzarle è folle”.