
Come incentivare il turismo nei monti prenestini
a cura della redazione
I monti prenestini, lo diciamo da tempo, sono una terra bellissima. Perché offre davvero tanto ai turisti che decidono di andare oltre la Capitale (senza nulla togliere a Roma), lontano dallo stress e dal traffico. Però, a conti fatti, non sono ancora conosciuti al grande pubblico, pur abbracciando un’area con tre monti che superano i mille metri di altezza.
Ma come fare per aumentare la curiosità dei viaggiatori, senza arrivare a una gentrificazione del luogo? Ecco alcuni consigli.
Fare marketing territoriale in maniera originale
Che il turismo abbia bisogno del marketing non può e non deve essere una novità. Del resto, non è mica un delitto pubblicizzare e sponsorizzare un luogo affinché venga conosciuto. Purtroppo, in Italia, da questo punto di vista, ci sono ancora dei limiti che non consentono una piena valorizzazione delle tante meraviglie che abbiamo a disposizione nel nostro territorio.
Eppure, ormai, nessun ambito è esente dal marketing, neppure quelli più regolamentati e settoriali, come il gioco. Basti pensare che spesso attivano diverse promozioni, come ‘soddisfatti o rimborsati’, che può essere traslato anche nel turismo anche se, in ogni caso, ti consigliamo di leggere le recensioni dei casino online fatte dagli esperti prima di giocare con soldi veri. Tornando all’esempio, si potrebbe proporre una visita a un prezzo ridotto e, se è piaciuto, dare la possibilità di dare un extra per la soddisfazione della visita.
Al di là, comunque, della presenza costante che deve esserci su Google e sui vari social network.
Organizzare dei sentieri ad hoc
Il turismo, oggi, è totalmente cambiato rispetto a qualche anno fa. Infatti, i viaggi da un lato sono più last minute e brevi – organizzati all’ultimo minuto e per pochi giorni – ma, dall’altro, anche più ‘lenti’, sotto certi punti di vista, considerando che molte persone vogliono visitare anche quei luoghi incontaminati dalla natura che, però, sono fuori dai maggiori circuiti tradizionali.
Visitare e, soprattutto, godersi quei luoghi in modo tale da gustarsi tutto che ha da offrire quel panorama, quella città, quel territorio. E quale miglior esplicitazione del turismo ‘lento’ se non il trekking e l’escursione? Sarebbe bello e interessante organizzare dei sentieri ad hoc, puliti, chiari e ben segnalati, per invogliare il turista a farli. Anche con degli autobus che partono dalle zone limitrofe più turistiche.
Creare partecipazione
Ogni qualvolta che un turista si tagga in un luogo offre una pubblicità gratuita a quel luogo. Ed è proprio ciò a cui bisogna arrivare nel momento in cui si intende partire con una strategia di marketing. Non mancano, negli ultimi anni, delle operazioni del genere, come ad esempio l’istituzione, in alcuni comuni, dell’obbligo di baciarsi sotto determinati luoghi.
Ovviamente, è un obbligo ‘finto’, che non ha alcun valore legale ma che serve solo a creare engagement e attrarre un turismo ‘di coppia’. Ecco, iniziative del genere possono essere virali e generare quell’indotto e quel flusso turistico sostenibile, appassionato e rispettoso dei luoghi. Provare non costa nulla, o quasi. Perché non farlo prima che sia troppo tardi?