
Coprifuoco, persone a tavola e vacanze: le novità del Dpcm allo studio
Riunione nella notte per discutere sulle misure da adottare: domani l’annuncio
Natale off limits, causa Covid. Ma in maggioranza il clima che precede l’ultimo dpcm del 2020 e’ rovente. La giornata e’ contrassegnata da continue riunioni per trattare sul testo che entrera’ in vigore da venerdi’ 4.
Si fissa la road map delle ultime 24 ore. Il cdm notturno di oggi servira’ per il varo di un decreto ‘cornice’, che estendera’ a 50 giorni la durata temporale dei dpcm e dara il via libera al premier per procedere nella limitazione della circolazione e di altre liberta’. Nel corso della seduta di questa sera, il presidente del consiglio illustrera’ ai ministri anche le principali misure che intende adottare domani per dpcm.
Ci sara’ una forte raccomandazione a non ricevere a casa persone non conviventi, anche se non verra’ inserito alcun limite per le persone a tavola. Confermato il coprifuoco alle 22, sulla possibilita’ di raggiungere le seconde case l’ala ‘rigorista’ mantiene la linea dura. Confermata la quarantena per chi arriva dall’estero, stop alle crociere e alle vacanze sulla neve. Negozi aperti fino alle 21, bar e ristoranti fino alle 18, poi sara’ consentito solo il servizio d’asporto. E resta il nodo della scuola. Di Maio, al pari del ministro Azzolina, spinge per riaprirle, Iv e’ d’accordo ma lega l’ok al tema dei trasporti, piu’ freddo il Pd.

Domattina la bozza del dpcm sara’ inviata alle Regioni che dopo la riunione della Conferenza dei governatori incontreranno il governo. Diverse le richieste che verranno avanzate: dalla necessita’ di permettere i ricongiungimenti, alla possibilita’ di dare un via libera alla circolazione tra Comuni e regioni e a ristori subito per le categorie che verranno danneggiate dalle ulteriori misure restrittive. Inoltre si ribadira’ che occorrono criteri trasparenti nei passaggi tra le fasce di rischio.
La strategia dell’esecutivo e’ quella di puntare su un criterio che porti l’Italia tutta in una zona gialla ‘rafforzata’. Il premier poi illustrera’ il provvedimento in conferenza stampa e firmera’ il dpcm.
La riunione dell’esecutivo sara’ l’occasione per un’ultima trattativa politica, prima di passare la palla alle regioni. Il testo sara’ inviato agli enti locali che domani mattina riuniscono la conferenza, sotto la presidenza di Giovanni Toti.

Quindi risposta delle regioni a Palazzo Chigi, riscrittura del testo, firma del dpcm e conferenza stampa del premier.
Questo se tutto andra’ liscio e con il solo limite della prossima mezzanotte quando il dpcm in vigore decadra’. Lungo il percorso gli inciampi sono sempre possibili. E lo si e’ visto oggi quando al Senato la risoluzione per l’ok al ministro Speranza – sul piano vaccini – e’ passata con appena 140 voti, ma soprattutto in un testo che definire essenziale e’ riduttivo:
‘udite le comunicazioni del ministro, le si approva’, c’era scritto. Ma la maggioranza, raccontano da Palazzo Madama, aveva preparato un altro testo, con l’opportuno livello di articolazione. Le risoluzioni servono infatti ai partiti per indirizzare il governo, impegnarlo a portare a termine determinati obiettivi. Ma nelle liti che hanno contraddistinto la stesura e il via libera, la risoluzione non ha fatto in tempo ad arrivare ai banchi della presidenza. Cosi’ e’ stata sostituita in corsa da una dichiarazione che corrisponde al ‘prendere o lasciare’.
Dopo il voto in aula, le divisioni interne ai giallorosa sono riemerse nel corso di un faccia a faccia a Palazzo Madama tra i capigruppo dei partiti e il governo, rappresentato dai ministri Speranza e D’Inca’. I presenti raccontano di toni molto accesi e vivide contestazioni nei confronti dell’esecutivo. Italia viva e una parte del Pd chiedevano di correggere diverse norme fuoriuscite dal tavolo politico che si e’ tenuto ieri sera tra Conte e i capidelegazione. In sintesi: maglie piu’ larghe negli spostamenti tra regioni, rendere liberi gli spostamenti extra comune nei giorni di Natale, Santo Stefano e Capodanno, consentire l’apertura dei ristoranti e degli alberghi in montagna, favorire i ricongiungimenti familiari.