Un viaggio continuo alla ricerca delle radici di una terra, dei suoi valori e delle sue intime connessioni.

Coronavirus, Istituto Superiore Sanità: “No a disinfettanti ‘fai da te’ pericolosi”


“Le due ricette – spiega ancora l’Istituto – che si riferiscono alla produzione di grandi volumi (10 litri), prevedono l’utilizzo di sostanze pericolose”

Evitare i disinfettanti “fai da te”, dopo la proliferazione di presunti consigli per ovviare a casa alla cronica carenza nei negozi dopo l’allarme coronavirus. Lo afferma l’Istituto Superiore di Sanita’ sul suo sito, sottolineando anche la pericolosita’ della lavorazione, ricordando che “tutti i prodotti che vantano in etichetta un’azione “disinfettante” sono autorizzati come Presidi Medico Chirurgici (PMC) sul territorio nazionale dal Ministero della Salute previa valutazione della loro efficacia e sicurezza da parte dell’Istituto Superiore di Sanita’. Sulla base di tali indicazioni il produttore ha l’obbligo di predisporre un’etichetta che riporti i componenti costitutivi del prodotto, nonche’ i pericoli associati al suo utilizzo e i relativi consigli di prudenza.

L’etichetta, che deve essere validata dall’ISS e autorizzata dal Ministero della Salute, e’ fondamentale per evitare l’uso improprio del prodotto”. In commercio sono disponibili prevalentemente due tipologie di disinfettanti autorizzati, uno per la cute integra e uno per le superfici. Generalmente, il primo e’ a base di etanolo (alcol etilico ca. 75%), il secondo a base di sodio ipoclorito (Candeggina). E’ vero, ricorda l’Iss, che nel 2009, l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (OMS), per far fronte ad alcune emergenze sanitarie a livello globale, ha reso disponibile la guida “Guide to Local Production:
WHO-Recommended Handrub Formulations” – per preparare prodotti per l’igiene delle mani. Ma la Guida OMS “non e’ destinata alla preparazione a scopo di vendita ne’ alla produzione “fai da te”, bensi’ a produttori che intendono preparare i prodotti localmente nelle proprie strutture (non a scopo industriale).
Pertanto, la Guida OMS, che include anche informazioni sul corretto utilizzo e sull’etichettatura del prodotto finale, fornisce due ricette destinate alle farmacie o ad appositi laboratori”.

“Le due ricette – spiega ancora l’Istituto – che si riferiscono alla produzione di grandi volumi (10 litri), prevedono l’utilizzo di sostanze pericolose sia dal punto di vista degli effetti per la salute umana che dal punto di vista dei pericoli fisici”. In particolare, “il formulato 1 prevede l’utilizzo di perossido di idrogeno (acqua ossigenata), una sostanza che puo’ provocare gravi lesioni oculari quando e’ presente in concentrazioni tra il 5 e l’8%, e di alcol etilico al 96%, sostanza infiammabile; Il formulato 2 contiene isopropil alcol (alcol isopropilico) al 99,8%, sostanza pericolosa che provoca grave irritazione oculare ed effetti narcotici quali sonnolenza e vertigini, ed e’ infiammabile; anche il formulato 2 prevede l’uso di perossido di idrogeno (acqua ossigenata)”. Sulla base delle caratteristiche di pericolo delle sostanze previste nelle due ricette, rileva l’Iss, “non e’ consigliabile preparare in casa i prodotti anche in considerazione del fatto che le sostanze di partenza devono rispondere a precisi standard di qualita’, come indica l’OMS. Tuttavia, non potendo escludere una preparazione “fai da te”, si sottolinea che un preparato contenente sostanze pericolose non deve mai essere conservato in contenitori anonimi privi di etichetta e di informazioni sul contenuto e della data di preparazione; questa tipologia di prodotti deve essere conservata lontano dalla portata dei bambini, dai prodotti alimentari e da prodotti con altra destinazione d’uso.


Considerata la pericolosita’ delle sostanze, i produttori di prodotti analoghi sono obbligati dalla normativa europea a riportare sull’etichetta dei formulati (miscela) le seguenti indicazioni di pericolo: “liquido e vapori facilmente infiammabili; provoca grave irritazione oculare” e i seguenti consigli di prudenza: “proteggere gli occhi e il viso, tenere lontano da fonti di calore, tenere a disposizione il contenitore in caso di consultazione di un medico, tenere fuori dalla portata dei bambini, non fumare, in caso di incendio utilizzare schiuma alcol resistente, polvere chimica, acqua nebulizzata, anidride carbonica; in caso di contatto con gli occhi sciacquare accuratamente per parecchi minuti. Togliere eventuali lenti a contatto”. I produttori devono inoltre garantire che il personale addetto alla preparazione di questi prodotti, manipoli le singole sostanze (ingredienti) in condizioni di sicurezza indossando dispositivi di protezione individuali quali: guanti e occhiali protettivi ed evitando di respirare i vapori”.