Un viaggio continuo alla ricerca delle radici di una terra, dei suoi valori e delle sue intime connessioni.

title-image

Blog

Crisi di Governo, Draghi da Mattarella

Conte e i suoi ‘grillini’ oggi non hanno votato la fiducia al Governo determinando, di fatto, la crisi di Governo. E infatti il premier Mario Draghi, quando in Senato si stava ancora concludendo la chiama del voto, ha preso la macchina ed è salito al Quirinale. Con il Capo dello stato si analizzerà quanto accaduto e alla fine il Presidente Mattarella dovrà assumersi la responsabilità e decidere se ri-mandare Draghi in Parlamento a verificare se esiste e c’è ancora una maggioranza che lo sostiene.

A Palestrina

Passaggio obbligato che, queste le voci che si rincorrono dietro le quinte parlamentari, troverebbe Draghi non proprio convinto visto e considerato che più e più volte ha detto che mai e poi mai avrebbe governato sotto diktat e ultimatum di chicchessia. Ed è questa la nuova situazione politica che il genio Giuseppe Conte e i suoi senatori da barricata hanno determinato. Perché nulla vieta che, vista la difficoltà in cui ora versano Pd e M5S non più alleati, potrebbe essere il Centrodestra ad alzare il ditino e indicare quali sono le loro priorità per votare (loro) la fiducia. A quel punto ognuno direbbe la sua e alla fine il caos. Detto questo, ed è il sentimento più diffuso tra gli addetti ai lavori con anni di esperienza, la situazione generale è talmente complessa e piena di rischi che alla fine non c’è altra soluzione possibile se non quella che riporta a Mario Draghi. La guerra in Ucraina con Putin che non vede l’ora di festeggiare, dopo il ko di Johnson, magari anche l’addio di Draghi; la crisi energetica e sociale che sta già investendo il paese; la pandemia che continua a colpire duro con scenari brutti, bruttissimi per l’autunno; gli occhi dei centri di comando mondiale che non vedono l’ora di trasformare la crisi italiana in ghiotta occasione di speculazione finanziaria…

E chi ne ha più ne metta. Solo il premier Mario Draghi, con la sua autorità riconosciuta a livello mondiale, ha le spalle larghe per reggere il peso del Governo. Toccherà a lui, mettendo giù i punti essenziali di un programma da completare, a partire dalla manovra di bilancio, e su questo chiedere la verifica in Parlamento. Vero che il Centrodestra ha il pallino in mano, ma è altrettanto vero che andare subito alle elezioni vedrebbe stravincere Giorgia Meloni e i suoi Fratelli d’Italia, che a quel punto con diritto e giustamente potrebbe reclamare la guida del Governo. Una prospettiva non proprio ben vista da Berlusconi e Salvini, suoi alleati.

Il Consiglio dei ministri, che era in programma alle 15.30 a Palazzo Chigi dopo il voto sulla fiducia al decreto aiuti è stato sconvocato per la salita del premier Mario Draghi al Quirinale.

Poco meno di un’ora di colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il premier Mario Draghi ha lasciato il Quirinale per rientrare a Palazzo Chigi.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: