
Dal Foro al Santuario, visita speciale ai tesori di Praeneste
a cura della redazione
C one ogni prima domenica del mese torna l’affascinante percorso in ascesa guidato dal foro di Praeneste al Santuario della Fortuna Primigenia. Un viaggio nel tempo, alla scoperta di uno dei tesori archeologici più importanti del mondo antico.
L’iniziativa è dell’associazione Le Nove Muse e propone una giornata di trekking urbano in compagnia di una guida esperta per ripercorrere i passi dei pellegrini e scoprire angoli nascosti e aneddotti sull’affascinante storia dell’antica città.
L’appuntamento è alle 10 presso il Foro di Praeneste l’antico centro della città romana che comprendeva una serie di edifici di varie epoche in corrispondenza dell’attuale piazza Regina Margherita.
La visita ha una durata di 2 ore circa e costa 10 euro a persona (0-6 gratuito 7-14 5 euro). I posti sono limitati e per prenotare bisogna compilare QUESTO FORM.
Possibilità anche di fare un aperitivo Al Portico di Fortuna, la caffetteria ristorante annessa al Palazzo Barberini.
Dal Foro al Santuario
Collegato al soprastante Santuario della Fortuna Primigenia, venne a lungo ritenuto una sorta di “santuario inferiore” e solo più tardi riconosciuto come foro.
L’edificio più rilevante era la basilica con interno diviso in quattro navate, quasi certamente coperte.
Sui lati corti si aprono sulla basilica due ambienti: quello di sinistra è il cosiddetto “antro delle sorti”, una grotta naturale, organizzata a ninfeo e pavimentata da un bel mosaico con pesci di epoca ellenistica.
L’ambiente di destra era una sala con abside, caratterizzata da un podio decorato da fregio dorico sormontato da semicolonne. È qui che è stato ritrovato il famoso mosaico del Nilo, oggi conservato presso il Museo archeologico nazionale prenestino, che raffigura una cartografia dell’Egitto, dalle sorgenti del fiume in Etiopia fino al delta.
Il complesso civile era collegato al soprastante santuario della Fortuna Primigenia tramite una serie di scalinate laterali.
Il santuario si articola su sei terrazze artificiali, edificate sulle pendici del monte Ginestro, collegate tra loro da rampe e scalinate di accesso.
Sopra il portico di fondo e la cavea teatrale dell’ultima terrazza sorse nel XII secolo ad opera dei Colonna, il palazzo Colonna Barberini, dove sorge oggi il museo archeologico di Palestrina, complesso dove sono esposti i più importanti reperti provenienti dall’antica Praeneste e dal suo territorio, ordinati per grandi temi che abbracciano i principali aspetti della storia, della cultura e delle produzioni artistiche di una delle principali e fiorenti città del Lazio antico.