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Disagio lavorativo, nel Lazio arriva la proposta di legge


Previsti l’istituzione di centri clinici di diagnosi e cura del disagio lavorativo in ogni Azienda sanitaria locale (Asl) e nuovi sportelli di ascolto e orientamento

La Regione Lazio si appresta a diventare la prima in Italia a dotarsi di una legge per prevenire e contrastare il disagio lavorativo e le conseguenze patologiche da esso derivanti, come insicurezza, depressione, attacchi di panico, insonnia, vuoti di memoria, vertigini, disturbi del sonno, pensieri autolesionistici, alcolismo e abuso di tranquillanti.
Il testo di legge e’ stato presentato questa mattina dal consigliere regionale Eugenio Patane’ (Pd) nel corso della commissione Lavoro e Diritto allo studio. “Il disagio lavorativo e’ purtroppo sempre diffuso– ha spiegato Patane’- cosi’ come le patologie riconducibili, che sono ormai entrate a far parte delle cronache di tutti i giorni. Non solo mobbing: questo progetto di legge ruota attorno al concetto piu’ ampio di disagio lavorativo che e’ tutto cio’ che limita il benessere sul luogo di lavoro avendo conseguenze sulla persona e sulla produttivita’. Saremmo apripista in Italia su questi temi”.

La proposta di legge si articola in 12 punti. Tra le proposte piu’ innovative: l’istituzione di centri clinici di diagnosi e cura del disagio lavorativo in ogni Azienda sanitaria locale (Asl) e nuovi sportelli di ascolto e orientamento, la previsione di finanziamenti e regionali con cadenza annuale e la predisposizione di attivita’ di studio, ricerca e monitoraggio sul fenomeno del disagio lavorativo. Si pensa poi di istituire il premio regionale per il miglior luogo di lavoro da conferire a chi si sia distinto con soluzioni innovative ed efficacia fini della prevenzione del disagio lavorativo.

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