Un viaggio continuo alla ricerca delle radici di una terra, dei suoi valori e delle sue intime connessioni.

È l’anno del turismo lento. Ecco perché i Monti Prenestini saranno protagonisti

A piedi, in bicicletta, a cavallo, a bordo di un treno che percorre tratti ferroviari recuperati: purché sia un tipo di turismo green, a contatto con la natura. È questa l’idea del turismo lento, l’iniziativa di promozione territoriale avviata in tutta Italia l’Atlante digitale dei cammini, il nuovo portale del Mibact dedicato a chi vuole viaggiare in Italia a passo lento.
Sarà soprattutto la montagna a essere la grande protagonista di quest’anno. Il turismo lento sarà il motore di sviluppo dei territori montani interni nei prossimi dodici mesi, con i loro borghi, i loro sentieri, i loro paesaggi e la loro artigianalità, tutti fattori che fanno del nostro Paese il più bello e più amato del mondo.

Una panoramica affascinante dove sembra già di vedere davanti a sé i Monti Prenestini, con tutta la sua varietà di percorsi e itinerari culturali. Proprio ieri, 10 marzo, si è chiusa a Milano la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili in cui la Regione Lazio ha presentato ad operatori turistici e visitatori i tre cammini: il Camminio della Francigena del Sud, il Cammino di Benedetto e il Cammino di Francesco. Tre percorsi che attraversano i Monti Prenestini, che diventano così uno dei territori simbolo in provincia di Roma di questa nuova offerta turistica.

Partendo dalla via Francigena, proprio nei giorni scorsi è arrivata la notizia dello stanziamento di 20 milioni di euro da parte dello Stato per la messa in sicurezza e valorizzazione dei tratti della via Francigena verso sud, un percorso che vede l’area della Prenestina antica da Gallicano fino a Genazzano protagonisti con una serie di testimonianze antiche del passaggio dei pellegrini tra chiede di ristoro, taverne antiche ancora funzionanti e passaggi. (SCOPRI DI PIÙ SUL PERCORSO)

«Aspettiamo – afferma Giancarlo Forte, presidente del Gruppo dei Dodici in un intervista a Il Messaggero – la certificazione della Francigena del Sud che è già attiva da anni. Il problema più importante è quello di mettere in sicurezza il percorso. Abbiamo stretto contatti con tutti i comuni per portare a termine questo progetto che sicuramente darà valore aggiunto al territorio». La Regione Lazio ha messo a disposizione dei fondi proprio per adeguare la cartellonistica, per mettere in sicurezza il tragitto e per favorire tutte le iniziative di associazioni, enti e privati che vorranno investire sul progetto del turismo lento. «La via Francigena – riprende il presidente Forte – potrebbe dare un grande impulso alla commercializzazione dei prodotti agroalimentari tipici. I turisti che fanno questo percorso amano le atmosfere e i sapori più caratteristici. A settembre contiamo di fare una iniziativa in questo settore coinvolgendo associazioni ed operatori».

Ma sui Monti Prenestini viaggiano paralleli altri due cammini spirituali: quello di San Benedetto e San Francesco che da queste parti hanno lasciato numerose testimonianze. Testimonianze storiche del passaggio dei due santi si hanno nel territorio di Capranica Prenestina, San Vito Romano e poi a Bellegra e Olevano Romano per arrivare a Subiaco presso il Monastero di San Benedetto (LEGGI DI PIÙ SUL PERCORSO DI SAN BENEDETTO).

Insomma c’è una nuova sfida da cogliere per il rilancio dei Monti Prenestini e i presupposti ora sembrano esserci tutti.

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