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Elezioni comunali, il dilemma dell’astensionismo: i dati alle 19

a cura della redazione

 

Sono iniziate questa mattina alle 8 le operazioni di voto per le amministrative nelle città di San Cesareo, Gallicano, Valmontone e Olevano Romano. Il popolo prenestino in provincia di Roma si reca alle urne per la rielezione del Consiglio comunale.

a Palestrina

Cala l’affluenza

Solo Olevano riesce a superare alle 19 il dato (basso) della scorsa tornata elettorale quando andò a votare il 42% degli aventi diritto. Fino a stasera a Olevano ha votato quasi il 46%, un dato soddisfacente visto il precedente.

In tutti gli altri tre comuni prenestini è calata l’affluenza.

A Gallicano alle 19 è andato a votare il 36%, oltre 5 punti percentuali in meno rispetto alla precedente tornata di cinque anni fa. Sette punti in meno a San Cesareo dove alle 19 è andato a votare il 38 contro il 45 della precedente tornata. Medesimo calo anche a Valmontone dove si è recato alle urne appena il 43% contro il 50% delle precedenti elezioni.

Come si vota

Per la maggior parte di questi comuni, quindi, le elezioni avverranno dalle 7 alle 23 di domenica 14 maggio e dalle 7 alle 15 di lunedì 15 maggio. Le date per il turno di ballottaggio, se necessario, sono fissate al 28 e 29 maggio. 

La legge elettorale per le elezioni amministrative prevede 2 diverse modalità di voto. Per le città al di sotto dei 15mila abitanti si applica il turno unico maggioritario: ottiene la carica di sindaco chi riceve il maggior numero di voti, quindi almeno 1 in più degli avversari.

Il ballottaggio non avviene, se non in caso di parità assoluta.

Nei comuni sotto i 15mila abitanti, non è possibile esprimere un voto disgiunto,quindi votare per un candidato sindaco e per un consigliere che appartengono a liste diverse.

Sulla scheda elettorale si può tracciare una sola X sul nome del candidato scelto o sul simbolo della lista elettorale o per il consigliere comunale.

Nel caso dei comuni al di sopra del 15mila abitanti, invece, il sindaco può essere eletto al primo turno se ottiene la maggioranza assoluta dei voti, cioè il 50% più uno di tutte le persone che sono andate a votare.

Viceversa, si va al secondo turno, quello del ballottaggio, in cui si sfidano i 2 candidati che hanno ottenuto più voti.

Nei comuni con più di 15mila abitanti, è permesso il voto disgiunto. Sulla scheda elettorale si può, quindi, tracciare una X sul nome del candidato sindaco e un’altra X sul simbolo di una lista, anche se non è a lui collegata.

Che documenti servono

L’elettore deve portare ai seggi la propria tessera elettorale e un documento d’identità valido.

Tra questi rientrano: la carta d’identità, la patente di guida, il passaporto, il libretto di pensione, la tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale e quella rilasciata dall’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, se convalidata da un Comando militare.

Il proprio seggio e la sezione di appartenenza è riportato sulla tessera elettorale, in cui si trovano il numero, la sede della sezione, il collegio e la circoscrizione.

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