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Esplode il caso delle “liste civetta”: dai Monti Prenestini parte la petizione all’Anci

Nessuno li conosce, si presentano con nomi mai sentiti e programmi elettorali che sono il risultato di un copia e incolla sul web. Sui Monti Prenestini esplode il caso delle “liste civetta”. Qui sono tre i comuni sotto i 5mila abitanti chiamati alle urne: Pisoniano, Capranica Prenestina e Castel San Pietro Romano.

Soltanto fino a una settimana fa sembravano solo tre le liste in campo per le elezioni, tutte facenti capo ai sindaci uscenti, oggi invece si scopre che sono ben 9 i candidati alla carica di primo cittadino. Se ai 9 aggiungiamo poi i componenti delle liste a supporto, che secondo la legge possono variare da 7 a 10 persone, scopriamo che in questi paesi che contano insieme appena duemila anime, sono quasi cento i candidati. Una percentuale fuori “dal comune”, è proprio il caso di dire, che non ha nulla a che fare con la politica locale e che rischia ora di creare casi di illegalità.

Il fenomeno risaputo a livello nazionale è quello delle liste civetta, elenchi cioè di persone a caccia di un riposo extra per il lavoro. Il caso merita sicuramente un approfondimento, nel frattempo però i tre sindaci interessati, Gianpaolo Nardi per Castel San Pietro Romano, Francesco Colagrossi per Capranica Prenestina ed Enzo Aureli per Pisoniano hanno deciso di unirsi per promuovere una petizione all’Anci Lazio.

Tutto ruota attorno all’articolo 81 della legge 121 del 1981 che obbliga gli appartenenti delle forze dell’ordine a prendere un mese di aspettativa in caso di candidature.

«Credo che sia giunto il momento di uscire allo scoperto e alzare la voce su questo fenomeno in atto nei piccoli comuni – tuona il sindaco Gianpaolo Nardi. Nei nostri comuni, dove una strana legge consente di depositare le liste senza la sottoscrizione di cittadini siamo assediati da persone che non hanno alcun legame con il territorio e che fanno i furbi, o credono di farli. Ogni volta si dice è una vergogna ma non si fa mai nulla per fermare questi signori. Allora domani – continua Nardi – proporrò per iscritto all’ Anci Lazio di lanciare una sottoscrizione per proporre di cambiare questa legge e questi strani privilegi. Basta aspettativa e firme per la presentazione anche nei piccoli comuni. Chiedo agli amici Sindaci di farci sentire, tutti insieme».

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