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Francesco Rocca è il nuovo presidente della Regione Lazio

Dieci minuti prima delle 17 del 13 febbraio, Alessio D’Amato ha riconosciuto la sconfitta chiamando il suo rivale Francesco Rocca. L’ex presidente della Croce Rossa Italiana, candidato per il centrodestra, ha vinto le elezioni con oltre il 50% dei voti ed è il nuovo presidente della Regione Lazio, succedendo a Nicola Zingaretti che ha ricoperto l’incarico prima dal 2013 al 2018 e poi nuovamente fino al 10 novembre 2021. 

Il destino della Regione Lazio sembrava già scritto prima dell’apertura delle urne, gli exit poll e le prime proiezioni subito dopo l’inizio dello scrutinio non hanno fatto altro che confermarlo: Francesco Rocca, scelto da Giorgia Meloni per interrompere dieci anni di governo di centrosinistra alla Pisana, ha convinto oltre il 50% di coloro che si sono recati a votare nel Lazio (molto pochi, il 37,2%). Già prima della chiamata di D’Amato a Rocca, riferita dall’agenzia Dire, dal comitato dell’assessore alla sanità uscente Esterini Montino ammetteva “una distanza importante” tra i due candidati, con Rocca avanti di circa 18 punti percentuali. 

“Sarà una opposizione dura sulle questioni concrete” avrebbe detto Alessio D’Amato al nuovo governatore del Lazio. Bisognerà poi vedere con quale tipo di composizione nel nuovo consiglio. Il Partito democratico conferma di non essere più ormai da tempo il primo partito nel Lazio, andando a bissare grossomodo il risultato delle politiche e fermandosi al 20%, con Fratelli d’Italia si attesta sul 31%, valore che il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, intervenendo a La7 al microfono di Alessandra Sardoni, aveva già anticipato. 

Intorno alle 17.30 Aessio D’Amato si è presentato in conferenza stampa nel suo comitato a via di Portonaccio: “Se venissero confermati i dati, andiamo un po’ sopra la Lombardia come dato del Pd – ha sottolineato il candidato sconfitto -. Concordo con Majorino (il candidato del centrosinistra in Lombardia, ndr), vanno riviste le procedure decisionali del Pd, sono lente e non hanno sicuramente aiutato in questa fase. Il Pd ha un recupero rispetto alle politiche, gli ultimi dati erano vicini al 20% ed è incoraggiante, bisogna migliorare. Il modello di questa campagna elettorale potrebbe essere utile per tutto il Pd. I 5S rischiano di andare sotto al 10%, mi sembra evidente che è un fallimento della loro strategia. Bisogna capire perché più del 60% non si è recato alle urne, in quella disaffezione c’è una scarsa corrispondenza della politica ai bisogni reali”.  “Ringrazio gli elettori e le elettrici per il consenso che ci hanno dato – ha aggiunto D’Amato – non è stato abbastanza per la vittoria ma comunque superiore alle ultime regionali. Zingaretti vinse con il 32,9%: l’ultima volta è stato sufficiente per la vittoria, oggi no”.