Un viaggio continuo alla ricerca delle radici di una terra, dei suoi valori e delle sue intime connessioni.

È la giornata della danza, così una scuola di Palestrina è riuscita a resistere al lockdown


Così un gruppo di insegnanti è entrato nelle case di decine di famiglie del territorio. E ora è pronto a ricominciare

Mentre il mondo celebra oggi la Giornata internazionale della danza, il settore in Italia “e’ ancora chiuso e in vista della graduale riapertura delle attivita’ sportive”, Monti Prenestini ha contattato il Centro Dea 2.2 di Palestrina, punto di riferimento nel territorio dei Monti Prenestini per tutte le discipline orientali e del movimento in genere. In questo periodo di Lockdown Sarah e il gruppo di insegnanti della Dea non sono rimasti fermi, ma sono entrati in decine di case del territorio 2.2 attraverso i canali social. Obiettivo: mantenere il contatto con i soci e offrire a tutti una continuità del lavoro sportivo di questo anno.

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Lo abbiamo fatto in maniera gratuita per un senso di responsabilità verso chi finora ha supportato le nostre attività – dichiara Sarah a Monti Prenestini. Mantenersi in forma è anzitutto una questione di salute, sia dal punto di vista psichico che fisico, perchè aiuta a mantenere alte le nostre difese immunitarie. Così abbiamo voluto dare anche noi il nostro contributo in questa emergenza sanitaria – continua Sara. Siamo vicini a persone con difficoltà motorie e cognitive, le più colpite in questo periodo, forse quelle più dimenticate nel piano delle misure. Ma continuiamo a essere al fianco anche di tutti quei giovani e non che attraverso le nostre discipline coltivano un sogno.

Oggi le associazioni di categoria Aics hanno avanzato precise richieste al Governo in vista della riapertura: moratoria delle utenze, affitti sospesi su sale da ballo e impianti, credito di imposta sulle spese per garantire la sicurezza sono ora piu’ che mai necessari per sostenere un settore sportivo che, per sua natura a cavallo tra arte e sport, genera coesione e inclusione sociale.


“Oggi che dal ministero arrivano ipotesi piu’ chiare sulla ripartenza di attivita’ sportive quali la danza- commenta il presidente di AiCS, Bruno Molea- e’ piu’ che mai necessario sostenere tutto il settore dello sport di base con misure certe che aiutino associazioni e societa’ a sopravvivere ai tre mesi di chiusura. La danza, per sua natura, e’ strumento formidabile di coesione e conoscenza: va sostenuto con forza il movimento fatto da migliaia di accademie e scuole di danza, tecnici e maestri, perche’ questa enorme ricchezza sociale non vada dispersa.
Nell’epoca dell’emergenza globale, condanno quindi con forza quei movimenti divisivi che, trasversali al mondo dello sport di base, rischiano solo di fare il male dei ballerini e del settore della danza”

Anche la Dea danza prepara il suo piano per la Fase 2.

Noi siamo pronti – dice Sarah. L’ampiezza degli spazi interni e la disponibilità di un’area aperta all’esterno ci danno ampie possibilità per una riapertura in tutta sicurezza. Possiamo rivedere gli orari, organizzare turni, predisporre ingressi contingentati per tutte le discipline. Dopo oltre un mese di chiusura è ora di ripartire. Mi ripeto, è anzitutto una questione di salute


In vista della riapertura dei centri di danza, “gia’ ipotizzata per fine maggio, e’ necessario avere in tempi brevi a disposizione non solo i protocolli di sicurezza per la messa a punto di impianti sportivi e sale da ballo- rimarca AiCS- ma anche misure repentine per evitare la chiusura definitiva al termine del periodo di lockdown e burocrazia ridotta al minimo per l’accesso rapido ai fondi che verranno messi a disposizione dal Credito Sportivo e dal governo, cosi’ come annunciato dal ministero allo Sport nei giorni scorsi”.
“Noi siamo fiduciosi- chiosa il presidente Molea- Questo governo ha dimostrato attenzione e sensibilita’ nei riguardi dello sport sociale, ma certo la fiducia non basta e oggi servono provvedimenti rapidi. Tutti i ballerini di AiCS oggi celebreranno la giornata internazionale della danza dedicando alla propria arte almeno cinque minuti nelle proprie case. Aiutiamoli ad avere fiducia nella ripresa e a non perdersi d’animo”.

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