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Giornata dell’autismo: “Noi vittime silenziose del Covid 19”. Il racconto di una mamma di San Cesareo


Domani la giornata sull’autismo. I disagi e il racconto di una famiglia

È una doppia gabbia da cui sembra impossibile uscire quella che vivono ogni giorno le persone affette da disturbi autistici in questo periodo di Coronavirus. Alla barriera psicologica ora si è unita quella fisica, che ha relegato migliaia di famiglie sul territorio nazionale in una condizione di assoluta solitudine. Senza la dovuta assistenza domiciliare e scolastica, senza le attività diurne e senza sostegni da parte di enti e istituzioni. Il risultato per molti è una forte regressione disturbi di ansia, di stress.

A raccontare questi giorni difficili a Monti Prenestini è Daniela, mamma di Alessandro, bambino affetto da disturbi dello spettri autistico.

Senza giri di parole questa mamma, pronta ad aiutare tante altre donne con un’associazione a sostegno delle famiglie, descrive la malattia di suo figlio come “invalidante per tutta la famiglia, perche’ ti ingabbia.

“Purtroppo la routine di mio figlio è stata stravolta. In alcuni casi l’uscita per queste persone è necessaria perchè già l’isolamento forzato è duro per tutti ma per i bambini dello spettro autistico è alienazione dalla realtà, è vedere il mondo stravolto senza capire, è perdere ogni riferimento con il mondo. A volte un’uscita diventa fondamentale per arginare delle crisi, magari solo con lunghe passeggiate in macchina o nell’immensità di un prato o in una corsa di ritrovare un equilibrio. D’altra parte – continua Daniela – c’è la paura del contagio, perchè se un autistico dovesse risultare positivo al Covid 19 sarebbero molto complicate le cure. L’augurio è che questa situazione in cui ci ritroviamo possa accendere domani una luce e una speranza per cure e trattamenti migliori

In occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo di domani, considerato che non si possono organizzare eventi e iniziative, Angsa propone di pubblicare sui social una foto mostrando o indossando un oggetto di colore blu, con l’hashtag #alprimoposto, per dare un’attenzione particolare alla ricerca e alla sanita’, principali elementi per garantire un futuro alle persone con autismo.

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