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I Monti Prenestini e la famiglia Colonna: un viaggio nella storia a Castel San Pietro Romano

I Monti Prenestini sono anche il territorio di una nobile famiglia, quella dei Colonna, che prende il nome da Pietro, figlio del conte di Tuscolo Gregorio II, vissuto durante il pontificato di Pasquale II (1099-1118).

Pietro, che aveva assunto l’appellativo de Columna, nel XI secolo ereditava dal padre parte della signoria dei conti di Tuscolo che comprendeva anche i territori degli attuali Monte Porzio Catone, Zagarolo, Palestrina, Castel San Pietro e Colonna, a cui egli aveva dato il nome e dove faceva erigere un castello sul sito di un vecchio castrum, trasformato in palazzo baronale nel XVI secolo.

 Inizia così il viaggio nell’affascinante storia della famiglia che domani, sabato 21 maggio, sarà al centro di un incontro a Castel San Pietro Romano in cui interverranno Roberta Iacono, direttrice del MuDi di Castel San Pietro, Emiliano Bultrini dell’Università Tor Vergata e il sindaco Gianpaolo Nardi. L’appuntamento è nell’aula consigliare del Comune di Castel San Pietro Romano in via Vittorio Veneto, 21. A seguire visita guidata al museo diffuso di Castel San Pietro Romano.

A Palestrina
IL VIAGGIO

Alternando periodi di fasto e di decadenza dovuti alle controversie con la Curia pontificia e alle lotte con le più potenti famiglie baronali, la famiglia Colonna affermava il proprio potere anche a Roma e otteneva nel tempo diversi feudi, di cui facevano parte – tra gli altri – Zagarolo, Palestrina, Gallicano nel Lazio, Castel San Pietro Romano, Rocca di Cave, Cave, Genazzano e Olevano. Questo ricco territorio, districandosi nella campagna romana, giungeva come ultimo baluardo a Paliano che si affaccia sulle terre del frusinate, verso il Regno di Napoli.

Nel luogo più alto e inaccessibile di Castel San Pietro Romano – la rocca, per l’appunto – i Colonna lasciano la loro traccia nella fortezza a cui si accedeva tramite un ponte levatoio. Nel 1630, dopo aver subìto numerosi assedi, distruzioni e ricostruzioni, ormai in stato di abbandono, la rocca passa anch’essa di proprietà dei Barberini.

La cittadina con i suoi monumenti costituisce oggi il Museo Diffuso MUDI. Nel percorso rientrano, oltre alla rocca, anche la chiesa di San Pietro e le mura difensive dell’antica Praeneste.

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