Il Castagneto prenestino, alla scoperta del monumento naturale di pregio
Era il 24 ottobre del 2019 quando in commissione ottava Agricoltura e ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Valerio Novelli, veniva dato l’ok definitivo allo schema di decreto del Presidente della Regione Lazio n. 49/VIII per l’”Istituzione del monumento naturale Castagneto Prenestino ai sensi dell’art. 6 della legge regionale n. 29/1997″. Il provvedimento di Giunta era stato illustrato in commissione dal direttore regionale Consoli, che ha spiegato come si tratti di “un castagneto storico e monumentale che è destinato però anche alla produzione frutticola, che ricade nei territori di Capranica Prenestina e San Vito Romano, le cui azioni congiunte, insieme al ruolo riconosciuto al museo di Capranica, ne consentiranno la tutela e la valorizzazione”.
Il provvedimento della Regione Lazio – spiega il sindaco di Capranica Prenestina Francesco Colagrossi – arriva a coronamento di un lungo iter avviato per iniziativa dei Comuni di Capranica Prenestina e San Vito Romano. È un decreto storico innanzitutto perchè tutela un’area di grande pregio sia dal punto di vista naturalistico che culturale. Da qui vogliamo ripartire per una nuova programmazione di tutela e valorizzazione dell’area. Abbiamo avviato un inter per il riconoscimento di una comunità slow food per la presenza della Mosciarella – aggiunge Colagrossi – presto interverremo grazie ai fondi del Gal per la messa in sicurezza dell’area, inoltre insieme a tutti gli operatori economici del settore stiamo avviando una rete per la promozione di questo bellissimo percorso naturalistico. Credo siano delle ottime basi da cui ripartire per scrivere una nuova storia di questo territorio e delle sue bellezze”.
Il Castagneto Prenestino diventa “Monumento naturale”. Via libera allo storico provvedimento
Ok all’unanimità in commissione ottava Agricoltura e ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Valerio Novelli, allo schema di decreto del Presidente della Regione Lazio n. 49/VIII per l’”Istituzione del monumento naturale Castagneto Prenestino ai sensi dell’art. 6 della legge regionale n. 29/1997″. Il provvedimento di Giunta è stato illustrato in commissione dal direttore regionale Consoli, che ha spiegato come si tratti di “un castagneto storico e monumentale che è destinato però anche alla produzione frutticola, che ricade nei territori di Capranica Prenestina e San Vito Romano, le cui azioni congiunte, insieme al ruolo riconosciuto al museo di Capranica, ne consentiranno la tutela e la valorizzazione”.
“Il provvedimento della Regione Lazio – spiega il sindaco di Capranica Prenestina Francesco Colagrossi – arriva a coronamento di un lungo iter avviato per iniziativa dei Comuni di Capranica Prenestina e San Vito Romano. È un decreto storico innanzitutto perchè tutela un’area di grande pregio sia dal punto di vista naturalistico che culturale. Da qui vogliamo ripartire per una nuova programmazione di tutela e valorizzazione dell’area. Abbiamo avviato un inter per il riconoscimento di una comunità slow food per la presenza della Mosciarella – aggiunge Colagrossi – presto interverremo grazie ai fondi del Gal per la messa in sicurezza dell’area, inoltre insieme a tutti gli operatori economici del settore stiamo avviando una rete per la promozione di questo bellissimo percorso naturalistico. Credo siano delle ottime basi da cui ripartire per scrivere una nuova storia di questo territorio e delle sue bellezze”
IL CASTAGNETO PRENESTINO
Il castagneto di Capranica Prenestina (800-900 metri s.l.m.), a cui si arriva attraversando uno degli antichi sentieri capranicensi detto “il ciuccio”, è una delle peculiarità di questo territorio e senza dubbio l’attrazione naturale che più avvicina la popolazione alle proprie origini: la castagna.
Il sentiero, con un dislivello massimo di 360 metri, parte dalla piazza del paese per scendere tra sentieri, carrarecce e tratti di via asfaltata, fino al castagneto.
Si tratta di un anello tra gli alberi secolari percorribile in circa 3 ore che riporta il viaggiatore sulla strada asfaltata per un’esperienza suggestiva e nostalgica tra casette di pietra ed enormi tronchi.
150 ettari di bosco dove si possono scorgere tra la vegetazione e le rocce gli antichi essiccatoi dove si producono le celebri mosciarelle, prodotto tipico di Capranica. Un monumento naturale a cielo aperto che racconta un processo di lavorazione lungo e ancora legato a sistemi tradizionali che vengono mantenuti e tramandati di generazione in generazione secondo un’usanza antichissima.
I MONUMENTI NATURALI
Sono denominati monumenti naturali aree caratterizzate da un elemento naturale o culturale di elevato valore o unico per la sua rarità intrinseca, rappresentativa di qualità estetiche o di elevato significato culturale. Per la selezione di un monumento naturale si seguono un criterio di pregio dell’elemento individuato e un criterio di superficie, che deve essere sufficiente per proteggere l’integrità del sito. Ai Monti Prenestini il primo monumento naturale è stato La Valle delle Cannuceta (LEGGI QUI).
Il Castagneto Prenestino diventa “Monumento naturale”. Via libera allo storico provvedimento
Ok all’unanimità in commissione ottava Agricoltura e ambiente del Consiglio regionale, presieduta da Valerio Novelli, allo schema di decreto del Presidente della Regione Lazio n. 49/VIII per l’”Istituzione del monumento naturale Castagneto Prenestino ai sensi dell’art. 6 della legge regionale n. 29/1997″. Il provvedimento di Giunta è stato illustrato in commissione dal direttore regionale Consoli, che ha spiegato come si tratti di “un castagneto storico e monumentale che è destinato però anche alla produzione frutticola, che ricade nei territori di Capranica Prenestina e San Vito Romano, le cui azioni congiunte, insieme al ruolo riconosciuto al museo di Capranica, ne consentiranno la tutela e la valorizzazione”.
“Il provvedimento della Regione Lazio – spiega il sindaco di Capranica Prenestina Francesco Colagrossi – arriva a coronamento di un lungo iter avviato per iniziativa dei Comuni di Capranica Prenestina e San Vito Romano. È un decreto storico innanzitutto perchè tutela un’area di grande pregio sia dal punto di vista naturalistico che culturale. Da qui vogliamo ripartire per una nuova programmazione di tutela e valorizzazione dell’area. Abbiamo avviato un inter per il riconoscimento di una comunità slow food per la presenza della Mosciarella – aggiunge Colagrossi – presto interverremo grazie ai fondi del Gal per la messa in sicurezza dell’area, inoltre insieme a tutti gli operatori economici del settore stiamo avviando una rete per la promozione di questo bellissimo percorso naturalistico. Credo siano delle ottime basi da cui ripartire per scrivere una nuova storia di questo territorio e delle sue bellezze”
IL CASTAGNETO PRENESTINO
Il castagneto di Capranica Prenestina (800-900 metri s.l.m.), a cui si arriva attraversando uno degli antichi sentieri capranicensi detto “il ciuccio”, è una delle peculiarità di questo territorio e senza dubbio l’attrazione naturale che più avvicina la popolazione alle proprie origini: la castagna.
Il sentiero, con un dislivello massimo di 360 metri, parte dalla piazza del paese per scendere tra sentieri, carrarecce e tratti di via asfaltata, fino al castagneto.
Si tratta di un anello tra gli alberi secolari percorribile in circa 3 ore che riporta il viaggiatore sulla strada asfaltata per un’esperienza suggestiva e nostalgica tra casette di pietra ed enormi tronchi.
150 ettari di bosco dove si possono scorgere tra la vegetazione e le rocce gli antichi essiccatoi dove si producono le celebri mosciarelle, prodotto tipico di Capranica. Un monumento naturale a cielo aperto che racconta un processo di lavorazione lungo e ancora legato a sistemi tradizionali che vengono mantenuti e tramandati di generazione in generazione secondo un’usanza antichissima.
I MONUMENTI NATURALI
Sono denominati monumenti naturali aree caratterizzate da un elemento naturale o culturale di elevato valore o unico per la sua rarità intrinseca, rappresentativa di qualità estetiche o di elevato significato culturale. Per la selezione di un monumento naturale si seguono un criterio di pregio dell’elemento individuato e un criterio di superficie, che deve essere sufficiente per proteggere l’integrità del sito. Ai Monti Prenestini il primo monumento naturale è stato La Valle delle Cannuceta (LEGGI QUI).
LE CASETTE
Sono 50 le casette censite dal Museo naturalistico. All’interno di questi “musei” della storia e tradizioni locali le castagne raccolte, una volta scaricate, vengono distribuite fino a formare uno strato uniforme di circa 70 cm e sottoposte all’affumicatura per circa 30 giorni fino alla completa essiccazione. Il calore ed il fumo raggiungono le castagne, le disidratano e le impregnano di sostanze antisettiche, donandogli un delicato aroma di fumé. Al termine della fase di essiccazione le castagne vengono spinte attraverso un foro presente alla base dei graticci, vengono, poi, estratte per essere sottoposte alla “battitura”, ossia la separazione del frutto dalla buccia secca.
I CASTAGNI
I veri protagonisti del sentiero del castagneto di Capranica, sono però loro: “I giganti di Capranica”. Alberi con tronchi fino a 9 metri di diametro, con una corteccia e una vegetazione che raccontano la storia di secoli.
Negli ultimi anni, per recuperare lo stato di abbandono causato da infestazioni e mancata coltura, il castagneto è stato oggetto di diversi progetti promossi dal Comune e dal Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini, atti a salvaguardare l’esistenza delle piante, la fruizione delle vie di percorrenza e la tradizione secolare della “Mosciarella”.
IL PROGETTO DI TUTELA
Per la tutela dell’area il Museo e il Gal hanno pensato a un’area recintata per tenere lontano anche i cinghiali che sono spesso il nemico numero 1 della vegetazione, in particolare dei funghi. Anche l’uomo deve fare però la sua parte.
Il Comune di Capranica Prenestina ha attivato, previa ammissione del relativo progetto, per tre anni il Servizio Civile “Naturalmente Capranica” per favorire la conoscenza delle aree naturalistiche del territorio di Capranica Prenestina e dei Monti Prenestini in genere, per far conoscere la storia locale in relazione alla lavorazione del prodotto per eccellenza “la Mosciarella” e per valorizzare e pubblicizzare il “Museo Naturalistico dei Monti Prenestini”, importante centro di divulgazione e studio del territorio, gestendo le aperture al pubblico quotidiane, in particolar modo nei periodi primaverile-estivo e durante le festività.