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Il laboratorio del ferro e della ceramica nel carcere di Paliano. Compagnoni: “Un esempio di reinserimento reale”

Questa mattina il coadiutore del garante dei detenuti della Regione Lazio Sandro Compagnoni ha visitato il laboratorio artistico del carcere di massima sicurezza di Paliano, una delle eccellenze nel centro Italia nella gestione dei detenuti.

Il coaudiutore è stato accompagnato durante la visita dalla direttrice Anna Angeletti, dal vice comandante Alessandro Corsi e dalla dottoressa Maria Scaramella dell’area educativa.

Nel laboratorio vengono realizzate opere in ferro con ceramiche dipinte per giardini e arredo originali.

Questo è un esempio di reinserimento sociale reale – ha spiegato Sandro Compagnoni. Questi ragazzi riempiono le loro giornate con passione e sacrifici. Un progetto innovativo che valorizza la creatività, dando un contributo importantissimo alla formazione dei detenuti.

L’attività trattamentale prevede che i reclusi seguano la strada lavorativa o istruttiva a seconda delle proprie capacità ed attitudini. Oltre che in cucina, nella pasticceria e in pizzeria, è possibile ad esempio lavorare anche nel  piccolo allevamento di animali presente.

Le attività di formazione professionale sono legate alla falegnameria e al restauro; di recente è stato attivato anche un primo con un corso di iconografia. Per quanto riguarda cultura e istruzione, ci sono una  Compagnia teatrale e un coro formato da operatori e detenuti.

Nella Casa di Reclusione ci sono soggetti condannati definitivamente, accompagnati in un percorso di rinserimento. Il carcere ospita detenuti collaboratori di giustizia e un sanatorio giudiziario per malati di tubercolosi polmonare provenienti da altri istituti penitenziari.

L’istituto, situato su una rocca, era una fortezza di epoca rinascimentale fatta costruire nel 1565 da Marcantonio Colonna. Viene utilizzato come carcere dall’800; è stato infatti carcere mandamentale, poi è stato dismesso e in seguito riadattato a carcere all’epoca della lotta armata degli anni 70’e 80′, ospitando detenuti politici e poi quelli di mafia.