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Il lato nascosto dei malesseri legati al lavoro: un’indagine rivela 5 disturbi che non sono quel che sembrano

Un’indagine condotta dalla piattaforma di benessere mentale Serenis ha svelato un dato sorprendente: solo il 20% dei pazienti che avviano un percorso di psicoterapia a causa di difficoltà lavorative riceve una diagnosi correlata. 

Ma perché è così diffuso il pensiero che il lavoro sia il principale responsabile dei nostri disagi? Martina Migliore, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale di Serenis, spiega: “la capacità di portare avanti una vita lavorativa autonoma è uno dei parametri anche psichiatrici per la salute mentale.

Come riconoscere che il problema potrebbe non essere legato al lavoro?

Dall’analisi emerge che solo il 20% dei pazienti che dichiarano problemi lavorativi si confronta effettivamente con una diagnosi collegata. Il restante 80% affronta una varietà di disturbi e disagi, tra cui ansia (37%), percorso di crescita personale (22%), mancanza di autostima (19%) o problemi relazionali (17%).

Per riconoscerli meglio, Martina Migliore di Serenis, elenca cinque disturbi che possono generare confusione, insieme ai segnali che li caratterizzano:

  • Disturbi ossessivo-compulsivi: Le persone sovrastimano il carico di responsabilità e temono le conseguenze di un possibile fallimento, percepito come catastrofico. 
  • Perfezionismo patologico: Induce i professionisti a fissare standard inumani e a legare il proprio valore personale al successo in termini di performance. 
  • Depressione: Causa una demotivazione generale e stanchezza cronica, tra gli altri sintomi. Il lavoro può diventare intollerabile per chi soffre di depressione, poiché anche le attività più semplici sembrano un peso insostenibile, aumentando la percezione di inadeguatezza e la mancanza di fiducia in se stessi.
  • Fobia sociale: Crea un forte timore verso il confronto con gli altri, percepiti come giudicanti e minacciosi. Nel mondo del lavoro, l’interazione con colleghi e superiori è inevitabile, e per chi soffre di fobia sociale, questa costrizione può causare un disagio insostenibile legato alla paura del giudizio altrui.
  • Disturbo da deficit di attenzione: Spesso sottovalutato nell’età adulta, l’ADHD provoca una serie di sintomi difficili da gestire e identificare. Il lavoro richiede capacità di organizzazione e rispetto delle scadenze e delle opinioni altrui, che per chi ha ADHD possono diventare sfide insormontabili.

Tuttavia, ci sono segnali distintivi che indicano chiaramente problemi legati al lavoro, come i casi di molestie e pressioni specifiche o la percezione oggettiva di un ambiente di lavoro malsano.

In conclusione, quando sospettiamo di avere una patologia legata al lavoro, è fondamentale cercare una consulenza da uno specialista. Gli psicoterapeuti, esperti anche di problematiche lavorative, sono in grado di fornire un supporto mirato, diagnosi accurate e trattamenti personalizzati all’interno di un percorso volto a scoprire le origini del nostro malessere.

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