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Il racconto di Giulia: “Mio padre ed io abbiamo vinto il Coronavirus grazie a mamma”


La storia della giovane estetista di Palestrina che ha dovuto affrontare il covid-19 in isolamento domiciliare, con il pensiero fisso al padre ricoverato in Ospedale

Per chi crede la Santa Pasqua è un giorno di rinascita, di redenzione. Per la famiglia Rotondi è sicuramente così. E’ la fine di un incubo iniziato a metà marzo con la positività al Coronavirus di padre e figlia, e che si è concluso nel migliore dei modi proprio nei giorni della Settimana Santa prima con i tamponi negativi di Giulia e poi con le dimissioni dall’ospedale di papà Maurizio nel giorno di Venerdì Santo.

“E’ partito tutto con un forte mal di testa, poi la febbre, il mal di gola e una sensazione di debolezza diffusa da non riuscire a stare in piedi”, racconta Giulia Rotondi, la giovane 21enne estetista di Palestrina risultata positiva al Coronavirus lo scorso 17 marzo.

Pensavo fosse solo un’influenza, invece poi i sintomi hanno iniziato ad acutizzarsi e anche papà ha cominciato a star male. Così dopo tre giorni di febbre insieme a mio padre ci siamo recati all’ospedale di Palestrina dove siamo stati sottoposti a tampone. Io sono risultata subito positiva, ma non stavo male da dover essere ricoverata così mi hanno mandato a casa dove sono rimasta in isolamento nella mia stanza fino a 2 aprile. Mio padre, invece, risultato negativo ai primi tamponi è stato ricoverato ricoverato per polmonite. Dopo qualche giorno anche lui ha cominciato a manifestare i classici sintomi del Covid-19 e il tampone questa volta ha dato esito positivo”.

A dare forza alla giovane Giulia e a Maurizio, ricoverato in ospedale, è stata mamma Teresa la roccia delle famiglia che, consumata dalla preoccupazione per la salute del marito e della figlia, terrorizzata dall’idea che anche lei e gli altri due figli potessero essere stati contagiati, con un macigno da dover portare sulle spalle nella quotidianità di quei lunghissimi 15 giorni, ha tenuto duro e ha vinto insieme a loro.

“In quei giorni di isolamento non mi sono mai sentita sola, il mio ragazzo, i miei amici e la mia famiglia sono sempre stati presenti con telefonate, videochiamate e messaggi continui. Pian piano, giorno dopo giorno ho iniziato a stare meglio ma il mio pensiero fisso era sempre rivolto a papà, lo sentivo tutti i giorni tramite videochiamata ma ero in pena per lui. A darmi la forza per reagire è stata mamma, la medicina più efficace in questi giorni di malattia. Anche se non potevo stringerla ed abbracciarla a me è stata lei ad incoraggiare me e mio padre nei giorni più bui della malattia”.

L’abbraccio tra Teresa e il marito Maurizio fuori dall’ospedale nel giorno delle dimissioni è sicuramente una delle immagini più belle e significative di questa emergenza.

E’ stato un risveglio speciale questa mattina in casa Rotondi, di nuovo tutti e cinque insieme riuniti intorno al tavolo della cucina per la colazione. Tra risate, battute e schiamazzi, è tornata finalmente la normalità e i giorni di silenzio e isolamento sono solo un ricordo. Mamma Teresa ha iniziato i preparativi per il pranzo di domani, dal forno arriva un buon profumo di dolce, sul fuoco il ragù sobbolle allegramente, fuori dalla finestra una bellissima giornata di sole: la Pasqua è finalmente arrivata anche per loro.