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In ricordo dei soldati russi e ucraini che diedero la vita sui Monti Prenestini

U una ricorrenza speciale quella di oggi a Palestrina, dove come ogni anno, nel giorno che celebra la Festa della vittoria sul nazifascismo, vengono commemorati i tre valorosi soldati sovietici, russi e ucraini, che fianco a fianco diedero la vita sui Monti Prenestini per la Liberazione dell’Italia dal nazifascimo.

 

A San Cesareo

Presenti all’evento il vicesindaco della città di Palestrina Umberto Capoleoni, l’assessore Lorella Federici e una nutrita rappresentanza di consiglieri comunali e alte figure istituzionali.

È stata un’occasione per ribadire la posizione di Palestrina come Città della Pace, che rifiuta la guerra come mezzo di risoluzione dei conflitti – si legge in una nota del Comune di Palestrina.

Erano soltanto tre, ma la loro esperienza nella lotta al nazismo in Russia, è stato un elemento prezioso nel percorso della pace in Italia, in un territorio tra i più colpiti dell’intera nazione. Vassilj, Anatolj e Nicolaj, questi i nomi dei russi caduti in combattimento, erano giovanissimi come gli altri diciotto connazionali di cui è vivo il ricordo nella popolazione prenestina.

Un rapporto che si è tramutato in alcuni casi in vere e proprie amicizie, per il coraggio mostrato e per il rispetto mantenuto nei confronti della popolazione civile.

Nicolaj Demiacenko, Anatolij Kurepin e Vassilij Skorokhodov erano soldati dell’Unione Sovietica, già prigionieri in un campo di concentramento di Monterotondo che si unirono alla lotta partigiana sui Monti Prenestini e furono uccisi in uno scontro a fuoco con i Tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il loro ricordo, impresso nella pietra in un monumento del Cimitero Comunale che ricorda tutti i caduti di Palestrina, è vivo nella memoria della Città.