Un viaggio continuo alla ricerca delle radici di una terra, dei suoi valori e delle sue intime connessioni.

La settimana prossima diventerò mamma, ma ancora non so dove nascerà mio figlio


Da Palestrina la storia di Anna (nome di fantasia), che alla 40esima settimana di gestazione ha scoperto che non potrà più partorire al “Coniugi Bernardini”, dichiarato Covid Hospital

“Sono preoccupata per quello che succederà, il periodo più bello della mia vita si sta trasformando in un incubo”, parla così Anna (nome di fantasia), giovane futura mamma di Palestrina raggiunta telefonicamente dalla redazione di Monti Prenestini.

“Ho appreso ieri dai giornali che l’ospedale che avevo scelto per far nascere mio figlio, sarà convertito nei prossimi giorni in Covid Hospital. Vi confesso che è stata per me una doccia fredda, ho passato un intero pomeriggio a piangere ma poi ho capito che le lacrime non servono a nulla, anzi avrebbero solo influito negativamente sul mio stato e mi sono fatta forza convincendomi che l’indomani avrei trovato una soluzione. Dopo una notte insonne, tra pensieri e angosce, questa mattina ricevo una telefonata dal reparto di ostetricia di Palestrina in cui mi viene detto che la mia cartella clinica con tutte le analisi, i monitoraggi e le visite fatte fino a quel momento era stata inviata all’Ospedale di Tivoli.

Chiedo se posso richiederla, se posso averla indietro visto che non ho nessuna intenzione di partorire a Tivoli ma mi viene risposto che questo non è possibile, per legge la cartella clinica non può uscire dall’ospedale. Una situazione davvero paradossale, dall’oggi al domani mi ritrovo in mezzo ad una strada e non posso neanche decidere dove dare alla luce Dario, il mio primogenito? In realtà posso decidere di partorire dove voglio ma vista l’imminenza dell’evento dovrò rifare tutte le analisi, le ecografie e i monitoraggi privatamente per poi andare a partorire dove voglio. Per fortuna la mia situazione economica mi permette di poter affrontare questa spesa, farò tutte le analisi in forma privata e andrò a partorire a Roma, in una clinica convenzionata che mi è stata consigliata. Andrà tutto bene, è la frase che ci sentiamo ripetere in questi giorni, ed è quello che continuo a sussurrare al mio piccolo Dario accarezzandomi la pancia. Andrà tutto bene e mamma non vede l’ora di conoscerti”.