
La stagione delle orchidee, una passeggiata sui Monti Prenestini
Un motivo in più per una visita fuori porta
Esplorando il territorio del GAL in primavera inoltrata, la cosa che colpisce è il verde della vegetazione che ricopre il vasto territorio, interrotto solo dalle macchie gialle create dalle bellissime ginestre in fiore. Le ginestre crescono nelle radure calcare tipiche di queste montagne, nelle quali fioriscono anche altre bellissime specie: le orchidee spontanee.
Quella delle orchidee è tra le famiglie più biodiverse, cioè con un elevato numero di specie e forme del mondo. In Italia se ne contano più di 100 specie, tutte protette. Nel solo territorio del GAL ne sono state censite oltre trenta.


Il nastro arrotolato
Questi bellissimi fiori, che capita di incontrare facilmente a Maggio lungo i sentieri dei Monti Prenestini e Ruffi, a volte anche lungo i margini delle strade di montagna, possono assumere forme molto diverse tra specie e specie, grazie alla varietà di forme dei loro sepali e petali. In particolare il petalo inferiore, chiamato labello, assume delle forme davvero spettacolari: nell’Himantoglossum adriaticum H. Baumann, che ho avuto la fortuna di incontrare sui Monti Ruffi, è molto allungato, quasi a somigliare a una sorta di coloratissimo “nastro arrotolato”.


Il fascino delle femmine
Sempre camminando nella prateria arida, che caratterizza le radure del Gal, si può osservare l’Ophrys bertolonii Moretti. Questa specie appartiene al genere Ophrys, il quale ha la sua massima biodiversità, cioè il maggior numero di specie proprio nel bacino del mediterraneo. Questo genere ha la particolarità di non avere nettare per attirare gli insetti necessari per l’impollinazione, ma i sorprendenti percorsi evolutivi, hanno fatto sì che tutte le specie di questo genere evolvessero il labello in forme particolari somiglianti al ventre delle femmine di diverse specie di imenotteri. In questo modo i maschi vengo attirati sul fiore perché pensano che esso sia una femmina e attraverso quest’inganno trasportano il polline da un fiore ad un altro.
(Tratto da Gal Terre di Pre.Gio)