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L’anello di Carvilio, la storia dell’immenso amore tra una madre e un figlio

a cura della redazione

 

Il valore inestimabile di questo gioiello non è tanto per essere di straordinaria fattura e per i materiali da cui è composto, ma soprattutto per la sua unicità e, cosa ancora più importante, perchè è un esempio dell’amore che lega una madre al proprio figlio.

La nobile romana Aebutia Quarta nutriva ,come tutte le madri, un amore immenso per il suo figliolo Carvilio scomparso, purtroppo, alla giovane età di 18 anni, probabilmente per una setticemia o per avvelenamento. Disperata per la morte prematura di quel figlio adorato, Aebutia commissionò questo prezioso gioiello con la mera illusione di tenere il suo ragazzo per sempre con sé ed avere la sensazione di poterlo continuamente accarezzare amorevolmente, infatti l’anello recante il volto cesellato del giovane Carvilio, è stato trovato ancora al dito di Aebutia al momento del suo rinvenimento avvenuto nell’anno 2000 in una tomba romana a Grottaferrata durante dei lavori in un terreno di privati.

In quella tomba, pressoché intatta, furono trovati due sarcofagi affiancati l’uno all’altro recanti uno il nome di Aebutia Quarta e l’altro quello di Carvilio Gemello. L’anello, più volte esaminato da vari esperti per cercare di capire la tecnica costruttiva usata a quei tempi per cesellare quel volto su di esso, è attualmente conservato nello splendido “Museo Archeologico Nazionale di Palestrina e Santuario della Dea Fortuna”, dove può essere ammirato non senza un pizzico di emozione ! -(FOTO DI G.RECCHIA)-