Un viaggio continuo alla ricerca delle radici di una terra, dei suoi valori e delle sue intime connessioni.

Le bollicine dei Monti Prenestini, il sogno che diventa realtà della Vinicola Schiavella

È un sogno che diventa realtà, una piccola rivoluzione culturale che potrebbe riscrivere la storia di un territorio e dei suoi vitigni. La produzione di spumante nei Monti Prenestini è la grande novità del 2019 e una delle note positive del Lazio di ritorno dal Vinitaly di Verona. L’idea è della Vinicola Schiavella di Genazzano, una delle aziende vitivinicole di eccellenza della provincia di Roma. Il piano di business aziendale si basa su un metodo che altrove, specie nel nord est del nostro Paese, ha avuto molto successo: il blanche de noir e cioè la vinificazione in bianco delle uve nere. Un metodo di avanguardia nella terra del Cesanese, tanto che non è previsto in alcun protocollo.

“L’idea – ci spiega Raffaele Schiavella, uno dei titolari dell’azienda a conduzione famigliare – ci è venuta dagli spumanti a base di Pinot noir, un vitigno che ha caratteristiche molto simili al Cesanese. E allora perché non provarci anche da noi? I primi test ci hanno entusiasmato e ci lasciano intravedere ampi margini di sviluppo».

Gli spumanti Schiavella ottenuti dal Cesanese

Blanc de Noirs è un metodo che identifica uno spumante con una maggiore struttura e complessità. Vini caratterizzati da note di frutta rossa, come fragola e more o ribes. Come sempre, con una certa approssimazione, si possono considerare spumanti dal gusto più maschile, adatti anche a essere portati a tavola in abbinamento con piatti di buona struttura.

Scendendo nel dettaglio della lavorazione, all’interno della Vinicola Schiavella si utilizzano due metodi per la spumantizzazione: il metodo charmat (in autoclave) e il metodo classico (Champenoise). Il primo prevede la fermentazione all’interno di una vasca di acciaio (autoclave) e richiede dai 6 mesi per arrivare al prodotto finale. In questa linea rientrano due etichette che stanno riscuotendo un enorme successo: il Mio-Nie (Blanc de Noirs) e il Brut Rosè, vinificato in rosato (novità Vinitaly 2019).

Lo spumante con metodo charmat

Il secondo metodo di spumantizzazione, ed è l’ultima novità in casa Schiavella, avviene in bottiglia grazie all’aggiunta al vino fermo di base di un composto di zuccheri, sostanze azotate e lieviti selezionati. Il primo imbottigliamento Champenoise a marchio Schiavella è iniziato 18 mesi fa, ne serviranno altri 18 per la commercializzazione: vini strutturati e corposi, con note più ricche prevalentemente legate al lievito e un perlage più fine e persistente. C’è tanta curiosità del mercato verso questo prodotto unico, vera novità in tutta la regione Lazio per qualità della lavorazione e tecnologia.

Il metodo classico

L’innovazione unita alla tradizione è in effetti un marchio di fabbrica che ha fatto la fortuna di questa azienda nata nel 1913 da un piccolo appezzamento di terreno e con la produzione di un vino venduto nella Capitale.
Oggi Vinicola Schiavella guarda oltre confine. Al Vinitaly sono arrivati grandi apprezzamenti e sono stati siglati importanti contratti con operatori del Canada. In arrivo anche i primi export nell’Europa orientale. Il futuro dello spumante dei Monti Prenestini resta invece tutto da scrivere, ma i presupposti lasciano intravedere una grande prospettiva di crescita per il settore e tutto il territorio.

Un’azienda che guarda al futuro
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