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Le scuole di Palestrina verso la fase 2: tra incertezze e cambi di programma


Oggi in distribuzione altri tablet per la chiusura delle lezioni. Si va verso il ritorno a settembre con l’incognita esami e ripartenza

Si dicono sostanzialmente soddisfatti i presidi degli istituti primari e secondari di Palestrina sull’andamento della didattica a distanza, meno lo sono invece i genitori costretti a seguire i figli da vicino e a sostituirsi in molti casi agli insegnanti. A meno di due mesi dal termine “ufficiale” delle lezioni si va avanti a tentativi e sperimentazioni, alcuni ben riusciti, altri ancora bisognosi di qualche revisione.

I programmi dei singoli insegnanti sono stati praticamente ultimati. Attraverso le varie piattaforme e app online si caricano le ultime schede e verifiche sugli argomenti chiave del programma 2020. C’è chi improvvisa delle vere interrogazioni alle superiori e chi alle elementari organizza delle call di gruppo per laboratori o lezioni. Insomma l’impegno non è mancato, ma per il futuro studenti e genitori continuano a chiedere un metodo e una migliore organizzazione del calendario, con l’augurio che quanto prima si possa tornare in classe.

Il ministro però anche oggi è stato chiaro: si va verso un ritorno a settembre.

colle martino

E così oggi anche a Palestrina i genitori dei bambini delle elementari hanno provveduto a ritirare a scaglioni i libri e quaderni lasciati nei banchi. Alle superiori oggi il Luzzatti continuerà invece la distribuzione di altri tablet agli studenti per la didattica a distanza.

“Finora ne abbiamo consegnato 20 – dichiara la preside dell’istituto Luzzatti Cinzia Delisi. Oggi sono in consegna altri 10 dispositivi alle famiglie. Abbiamo raggiunto il 98% degli studenti, rivolgendo una particolare attenzione agli studenti con disabilità e problemi. Ora attendiamo ulteriori indicazioni dal ministero per capire come procedere”.

Quel che per ora è certo è la scadenza, fissata al 18 maggio, che rappresenta il termine di tempo limite che il Ministero si è prefissato per decidere definitivamente la linea di lavoro da seguire a livello nazionale in materia di Esami di Maturità. 

Se infatti il governo darà il consenso a docenti e studenti a tornare in aula e completare l’anno scolastico in presenza, allora gli esami prevederanno due prove scritte (la prima di italiano decisa a livello nazionale e la seconda delle materie di indirizzo stabilita dalle singole commissioni) e un colloquio orale. 

Se invece, come molti pensano, no si rientrerà in aula, come si svolgerà la Maturità 2020? Il Ministero, come scritto nell’ultimo decreto Scuola, ha deciso di accantonare le prove scritte per dar luogo ad un maxi orale che comprenda tutte le materie e che sopperisca in tal modo anche agli scritti annullati. 

E poi bisognerà pensare alla ripartenza a settembre. A Roma sono già circolate le prime ipotesi con scaglionamento dell’orario d’inizio delle singole classi per evitare assembramenti fuori dai portoni, e con un intervallo dei 15 minuti. Alcuni entreranno prima delle 8, altri dopo quell’ora, alcune scolaresche resteranno a casa e seguiranno le lezioni online, altre ancora andranno di pomeriggio. In quest’ottica, per recuperare più tempo per la didattica, gli istituti saranno aperti anche il sabato.

Facile immaginare per studenti e insegnanti l’obbligo di mascherine, guanti e distanza minima di un metro tra ogni banco. 

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