No vax ai Pratoni, stazioni e caselli blindati
Sì alla linea dura per i no vax.
Dopo il divieto del prefetto di Roma, le forze dell’ordine hanno intensificato i controlli per prevenire qualsiasi problema derivante dai gruppi No vax che, nei giorni scorsi, avevano annunciato un campo Hobbit, nell’area verde dei pratoni del Vivaro per mettere insieme un “esercito” contro le norme anti contagio decisa dal governo.
La segreteria nazionale del ‘Fronte di liberazione nazionale’ ha annunciato che la manifestazione ai pratoni del Vivaro prevista dal 10 al 13 febbraio “non potrà più svolgersi per evitare gravi turbamenti all’ordine pubblico”. Una decisione inevitabile, dopo l’emanazione da parte della prefettura dell’ordinanza che vietava qualsiasi manifestazione, corteo o raduno non autorizzato fino al 14 febbraio. Il movimento, che si è fatto conoscere negli ultimi mesi per le sue posizioni no vax e contro il green pass, ha deciso così di uniformarsi al provvedimento ma promette battaglia e continua a non escludere una presenza a Roma, già dal 14 febbraio.
E così sono scattati i controlli
E se a Rocca di Papa sono scattati misure in tutto il Comune, dopo le minacce ricevute dalla sindaca, nei Monti Prenestini sono presidiati i caselli autostradali (San Cesareo e Valmontone) e la stazione di Zagarolo. In particolare in questi giorni in via Valle Casa Romana e aree attigue alla Casilina è stato segnalato un cospicuo impiego di forze dell’ordine, con mezzi blindati e auto civetta. La polizia non ha segnalato al momento alcuna attività sospetta. Almeno tre i posti di blocco con personale armato e e strutture dirigenziali.
Vengono monitorati tutti gli arrivi e finora tutto sembra nella normalità.
Il presidio continuerà però fino a lunedì, come disposto dalla questura.

Altre nove aree individuate
E’ importante che raggiungiate le aree limitrofe a Roma – scrivevano i No vax qualche giorno fa sui social. Abbiamo trovato nove aree, quella buona sarà comunicata all’ultimo momento. Se i Pratoni saranno chiusi e questo governo vorrà impedirci di riunirci politicamente, abbiamo altre soluzioni, nove soluzioni. Alcune anche dentro Roma. Dobbiamo fare un villaggio itinerante, un villaggio mobile. L’appuntamento è per il 14 a Roma”.