
Nuovo Dpcm, parlano i ristoratori di Palestrina: “Non siamo noi il problema”
Dal centro storico alla zona industriale: cronaca di una settimana di annunci e fughe
Le nuove norme causano anzitutto la fuga dei clienti dai locali. Parola di alcuni ristoratori di palestrina, che non hanno accolto proprio bene il DPCM presentato ieri sera dal premier Giuseppe Conte.
Il nuovo provvedimento prevede che “le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) siano consentite dalle ore 5,00 sino alle ore 24,00 con consumo e un massimo di sei persone per tavolo, sino alle ore 18,00 in assenza di consumo al tavolo. Resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonche’, fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”.
«Nella sostanza è cambiato poco – dichiara a Monti Prenestini Orietta, titolare del ristorante Peperoncino e Miele. Quello che è cambiato da almeno una settimana è che i clienti sono diminuiti. Sabato abbiamo visto subito l’effetto di queste norme e temo che sarà così d’ora in avanti. Avevamo degli eventi in programma nel prossimo weekend e anche questi sono stati cancellati – aggiunge Orietta. Insomma la verità è che per noi è tornata la crisi».
Sulla stessa linea Agostino Coccia, titolare del ristorante La Muracciola. «Nell’ultima settimana il locale si è svuotato – dichiara Monti Prenestini. Sono saltati tutti gli eventi, compleanni e cerimonie, ma ora è tornata la paura anche nelle famiglie, che decidono di non uscire più. Queste norme – aggiunge Agostino – hanno colpito anzitutto noi ristoratori, ancora una volta, come se il problema fosse andare a cena fuori la sera. Io credo che rispettando le regole la vita possa andare avanti»

Non va meglio neanche al centro storico, dove Enrico Braghese con il suo ristorante ZiRico evidenzia un a serie di criticità. “Il problema, almeno qui al centro storico, non è all’interno ma all’esterno – dichiara a Monti Prenestini. Ora il Governo introduce nuove regole, alcune incomprensibili e dannose come quella delle sei persone per tavolo. Ma la verità è poi una: chi controlla la movida fuori? A Palestrina ad esempio – aggiunge – quando i bar e i pub chiudono ci sono i distributori automatici, dove si ammassano decine e decine di giovani fino a tarda sera. Non voglio puntare il dito contro nessuno, sia beninteso, ma credo che i veri problemi siano fuori i locali e non dentro, dove ciascuno cerca di far rispettare le prescrizioni al meglio”.
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