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Oggi Genazzano compie 1000 anni: la storia del gioiello prenestino

Era il 10 maggio 1022 quando lo scrivano Benedetto di Palestrina annotava sul “regesto sublacense” la donazione di alcune proprietà in favore del monastero di Subiaco da parte di Giovanni di Pier Domenico e della moglie Franca che sono chiamati “abitatores in castello qui appellatur genezano”.

Era la prima volta che ci si riferiva a Genazzano col nome di castello,  ossia centro abitato e fortificato (un altro documento dell’anno precedente nomina genezano ma senza ulteriori dettagli). Il primo centro di cui si parla comprendeva l’area dove oggi sorge il Castello Colonna e parte della Costa San Nicola ad esso adiacente. L’incastellamento del modesto abitato della collina di Genazzano fece la differenza rispetto agli altri villaggi del territorio, come S.Secondino presso il bivio per Valmontone, che si spopolarono nei secoli successivi e la cui popolazione confluì nell’abitato principale. Genazzano divenne un feudo dei Colonna dal 1151 e restò tale quasi ininterrottamente fino al ‘800.

Il paese crebbe nei secoli successivi fino a Porta  Romana e si arricchì di numerose costruzioni di notevole pregio artistico come il Castello, che fu ampliato fino alla forma attuale, il Santuario della Madre del Buon Consiglio, il Ninfeo del Bramante, le chiese di San Paolo, San Nicola e Santa Croce, il Convento di San Pio e diversi edifici con caratteri gotico-aragonesi.

Diede i natali a fra Mariano da Genazzano, Giovanni Brancaleone, Papa Martino V, altri esponenti della famiglia Colonna, i Cardinali Vannutelli e diversi artisti come Carlo Ascenzi, Scipione Vannutelli, Cesare Caroselli. Genazzano fu anche teatro della lotta al fascismo con la banda partigiana omonima di cui fece parte il martire delle fosse ardeatine Giuseppe Emilio D’Amico.