
Ordigno bellico a Palestrina, oltre 5mila persone da evacuare. I numeri e i primi dettagli del maxi piano
Oltre 5mila persone da evacuare, 2 Comuni coinvolti, decine di case da mettere in sicurezza in un raggio di 1,7 chilometri. Sono i primi numeri del piano straordinario di evacuazione sul tavolo della prefettura di Roma dopo il ritrovamento di un ordigno risalente alla Seconda Guerra Mondiale tra i territori di Zagarolo e Palestrina.


A fine agosto una bomba da 250 libbre di matrice americana, sganciata da un aereo, è stata ritrovata inesplosa in un terreno di una nota azienda agricola in località Torresina. Da allora, dopo la denuncia alle competenti autorità, la prefettura ha preso in carico il caso predisponendo assieme ai Comuni interessati un piano per la sicurezza.
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La zona, a ridosso della Statale per Fiuggi, in un’area commerciale e residenziale, interessa un abitato di oltre 5mila persone. I numeri sono ancora tutti da verificare. In queste ore le Amministrazioni dei Comuni di Zagarolo e Palestrina stanno preparando un piano da sottoporre alla Prefettura, che deciderà sulle modalità di intervento.

Dalle prime indiscrezioni 1.800 persone ricadono nel Comune di Zagarolo e 3.700 sono i residenti a Palestrina. Tutte queste persone, bambini, anziani e non autosufficienti, dovranno lasciare la propria abitazione al momento dell’intervento degli artificieri, come previsto dal protocollo. La bomba non è pericolosa se non è sottoposta a sollecitazioni. Per questo motivo dal 29 agosto, giorno del suo ritrovamento, l’ordigno è stato riposto all’interno di una cassa di legno, fatta costruire appositamente a tale scopo, e viene sorvegliata 24 ore su 24 da polizia municipale e carabinieri.

Domani alle ore 10 è convocato il tavolo presso la prefettura di Roma alla presenza anche dei sindaci Lorenzo Piazzai (Zagarolo) e Mario Moretti (Palestrina) per dare il via al piano straordinario di evacuazione.
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Il giorno previsto per l’intervento degli artificieri, salvo casi eccezionali, è per domenica 15 settembre. Cinque giorni di tempo per avvertire tutti e rispondere alle esigenze specifiche, a partite dalle persone fragili e malate, bisognose pertanto di un’assistenza particolare. Per loro l’evacuazione potrebbe avvenire qualche giorno prima.

L’intervento degli artificieri avverrà nella mattinata e dovrebbe concludersi nel giro di poche ore. È prevista anche l’interruzione della corrente dell’alta tensione che corre parallela alle case della zona 167 e sul terreno dove è stato ritrovato l’ordigno. Per modalità e importanza, è il più grande piano di evacuazione nella zona dal dopoguerra.
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