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Ospedale di Palestrina, tecnici di Radiologia: “Ecco come siamo costretti ad affrontare l’emergenza”


In una lettera che pubblichiamo fedelmente di seguito, i delegati Cisl Cecchinelli Dimitri, Giovanni Ienne e Donatella Cumbolotti tornano a segnalare situazioni di disagio all’ospedale Coniugi Bernardini

E’ sicuramente un momento di grande difficoltà per tutti i professionisti sanitari, abbiamo chiaro cosa stia accadendo, ma nessuno di noi ha idea di quello che potrà ancora succedere ,né per quanto tempo dovremo continuare a lavorare in questo stato di emergenza. Tra le tante figure  sanitarie ,sembrano essere figli di un Dio minore, Medici, Tecnici della Radiologia e Infermieri, in servizio presso i Reparti Diagnostici; tutti sono  impegnati a dare il proprio contributo e le indagini svolte risultano di prezioso ausilio per selezionare i casi patologici, individuando le affezioni polmonari e seguirne l’evoluzione. Tutti stanno combattendo per assicurare la migliore assistenza possibile ai pazienti che si rivolgono nei P.P.O.O.  della nostra ASL consapevoli delle responsabilità del proprio ruolo, ma costretti a lavorare in condizioni che espongono ad un rischio troppo elevato, poiché sprovvisti di DPI, contrariamente a quelle che sono le indicazioni Ministeriali e Regionali, nonché della Sirm, necessari al personale per l’esecuzione di indagini su pazienti Covid-19 positivi o sospetti tali.

Troppo spesso ci si dimentica che i servizi di Diagnostica al pari del Pronto Soccorso, rappresentano dei luoghi di frontiera e la vera porta di accesso all’emergenza, dove accedono pazienti positivi e sospetti per l’esecuzione di indagini radiografiche ed esami TC, e viene trascurata l’adozione delle misure necessarie al contenimento del contagio necessaria a rallentare la diffusione del virus tra gli operatori.  Nella pandemia andrebbero inoltre trattati tutti i pazienti afferenti in Radiologia come potenziali sospetti Covid-19,non essendo possibile da parte del personale TSRM mantenere la distanza minima raccomandata di 1 metro, nelle fasi di posizionamento e movimentazione del paziente. In ragione di quanto espresso , è opportuno indossare sempre i DPI .

Rifacendosi poi  alle linee Sirm  e alle indicazioni Ministeriali, nel caso di pazienti sospetti Covid-19,l’operatore TSRM dovrebbe indossare camice idrorepellente, mascherina ,copricapo, occhiali, calzari e ovviamente i  guanti; si precisa che i camici idrorepellenti finora  non sono stati mai consegnati, come del resto anche i copricapo, e le mascherine fornite, altro non sono che panni per pulire ,la polvere fissati alla testa con degli elastici. Si chiede pertanto alla luce di quanto esposto di fornire con sollecitudine, tutto il materiale necessario  al personale interessato,  attraverso un canale dedicato e diretto alle Diagnostiche e si diffida l’azienda all’invio di mascherine incongrue in tutti i reparti e servizi sia ospedalieri che territoriali della Asl. Si precisa altresì che qualora tale legittima richiesta, non venga esaudita in maniera celere, ci faremo portavoce di portare codesta istanza nelle sedi Regionali opportune. In attesa di urgente riscontro.