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Palestrina, da domani l’ospedale passa a 100 posti covid. Il sindaco: “Stanno smantellando ginecologia”

Come anticipato dai sindacati in una lettera pubblicata la scorsa settimana (LEGGI QUI), domani è previsto l’aumento dei posti letto covid all’ospedale Coniugi Bernasrdini dagli attuali 70 ai 100 proposti. Una decisione che aveva suscitato le lamentele dei lavoratori che nella missiva citata avevano denunciato la carenza di personale a tutti i livelli. La situazione finora esposta sta sottoponendo tutto il personale sanitario ad un forte aggravio di lavoro con turni che molto spesso si prolungano oltre l’orario previsto dalla regolare turnazione, all’impossibilità di godere dei riposi generando un elevato numero di ore di straordinario. Ad appesantire dal punto vista non solo fisico ma anche psicologico i lavoratori, grava anche il blocco delle ferie e dei congedi personali già contestato dalla scrivente OS.

A Zagarolo

Ma il tema covid, come noto, non è l’unico nodo dibattuto oggi sulle scrivanie di sindacati e personale amministrativo. Oggi pomeriggio in una nota stampa il sindaco della città Mario Moretti ha annunciato lo smantellamento del reparto di ginecologia e ostetricia, ormai chiuso da due anni quando è iniziata la prima riconversione covid.

L’ASL Roma 5  prevede lo spostamento e l’utilizzo delle attrezzature del reparto di Ostetricia e Ginecologia del nostro Presidio Ospedaliero presso il polo di Tivoli – si legge nella nota del sindaco di Palestrina. Quello che, così proposto, sembrerebbe un provvedimento a carattere collaborativo e di comunione d’intenti tra le parti, è in realtà il frutto di una decisione unilaterale che ha impedito alla nostra amministrazione qualsiasi tipo di interlocuzione. Non convince affatto l’argomentazione della temporaneità della disposizione, secondo cui il reparto di Palestrina sarà riattrezzato in un secondo momento mediante acquisto di nuova dotazione. Pare più plausibile, invece, che si stiano gettando le basi per uno smantellamento definitivo di tale reparto, considerato un’eccellenza, procurando di fatto un danneggiamento del diritto alla salute di tutti i cittadini del comprensorio prenestino che ne usufruiscono. È per questi motivi che ho dovuto riferire al Direttore della ASL Roma 5, dott. Giorgio Santonocito, non solo la mia impossibilità a collaborare a tale iniziativa, ma anche la mia volontà di oppormi, valutando gli strumenti legislativi a mia disposizione.

L'incidente