
Palestrina dedica una serata a Mark Sandman, l’icona mondiale morta sul palco di “Nel nome del rock»
È stato un’icona del rock mondiale, membro della band blues-rock di Boston Treat Her Right, fondatore dell’etichetta musicale indipendente Hi-n-Dry e stella dei mitici Morphine. La peculiarità di suonare un basso con sole due corde lo ha reso uno dei bassisti più originali della storia, nonché fonte di ispirazione per musicisti come Les Claypool, Josh Homme, Mike Watt.
Mark Sandman ha legato per sempre la sua fama alla città di Palestrina, dove il 3 luglio del 1999 è morto per un attacco cardiaco mentre si esibiva con il suo gruppo al festival musicale Nel Nome del Rock.

Il 3 luglio 2012 a Palestrina, nel luogo in cui è morto ed in occasione dell’anniversario della morte si è tenuta l’anteprima nazionale italiana del docu-film sulla sua vita Cure for Pain: The Mark Sandman Story, già presentato in numerosi festival stranieri. Quest’anno, dopo vent’anni esatti da quel triste episodio, l’associazione Nel nome del rock vuole ricordare Mark Sandman con un evento speciale di musica, spettacolo e riflessione.
Sarà un evento unico e isolato, sganciato dal festival che quest’anno si fermerà ancora una volta “per motivi economici e logistici”, fanno sapere gli organizzatori attraverso i social. Quel giorno di 20 anni fa c’erano migliaia di giovani ad assistere alla sua esibizione, una serata triste ma speciale: un mito del rock aveva scelto Palestrina per il suo ultimo saluto ai fans.
Oggi la scalinata che porta ai Giardini del Principe a Palestrina porta il suo nome. Familiari e amici di Sandman hanno creato in suo onore un’associazione che permette ai bambini di Boston e dintorni di poter imparare a suonare uno strumento musicale. Il mito di Sandman continua insomma nel ricordo e nella musica di canzoni memorabili come Honey White e Super sex, utilizzata da Carlo Verdone in Viaggi di nozze.
