
Palestrina, Eleonora Testani: “Soccorso stradale? Non sappiamo fino a quando ancora potremo operare”
Le difficoltà del lavoro e il nodo sul futuro. L’intervista alla presidente dell’ANCSA
Gentile Presidente, cos’è l’ANCSA?
L’ Associazione Nazionale Centri Soccorso Autoveicoli è l’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa sul piano nazionale dei soccorritori stradali e dei gestori di deposito giudiziario. Rappresenta circa 2000 aziende che svolgono la propria attività ogni giorno dell’anno, 24 ore su 24, sull’intera rete viaria nazionale.
Come vivono gli operatori del soccorso stradale il difficile momento che sta affrontando il Paese?
Come tutti gli italiani, con spirito di sacrificio e nella stretta osservanza delle disposizioni che ha emanato il Governo ma anche con la consapevolezza di dover continuare ad assicurare il loro impegno per garantire sicurezza e assistenza alla circolazione sulla rete stradale e autostradale.

Qual’è l’attività del soccorritore stradale durante un’emergenza epidemiologica mai affrontata prima? Potete effettuare sempre e comunque l’intervento di soccorso?
Quello del soccorritore è da sempre un aiuto silenzioso e continuo, che proprio nel momento dell’emergenza deve evidenziare prontezza ed efficienza. Facciamo però molta fatica a dotare i nostri operatori su strada dei dispositivi di protezione individuale. Come tutti sanno, mascherine, guanti sterili, gel disinfettanti sono prodotti ormai introvabili da settimane.
D’altro canto, la dinamica delle operazioni di soccorso stradale non rende sempre possibile il rispetto della distanza minima interpersonale di un metro ed impone spesso agli operatori di entrare negli abitacoli dei veicoli oggetto del soccorso e di agire sui principali comandi. Abbiamo richiesto l’assegnazione, anche a pagamento, di mascherine ed altri dispositivi di protezione ma nulla è accaduto. Siamo molto preoccupati per la sicurezza nell’attività dei soccorritori, che non si è interrotta ma si svolge in condizioni molto precarie.

Questo perché l’attività degli operatori del soccorso stradale è una di quelle per le quali non è prevista la sospensione?
E’ come potrebbe ? La distribuzione dei beni di prima necessità e quelli per mantenere la filiera produttiva avviene su gomma per poter raggiungere ogni punto del Paese ed è evidente che occorre garantire il pronto intervento qualora ragioni di incidenti stradali o per guasto meccanico dovessero verificarsi mettendo cosi non solo in una situazione di disagio il trasportatore ma soprattutto la sicurezza della circolazione stradale degli altri utenti se non dovesse essere immediatamente eliminato il pericolo.
Venendo meno gran parte del traffico veicolare e dovendo comunque garantire una operatività full time, riuscite a coprire i costi?
Assolutamente no! Questa è la grave contraddizione nella quale ci troviamo. Da una parte dobbiamo tenere aperti i centri di soccorso per obblighi contrattuale e soprattutto per dovere morale e dall’altra dobbiamo affrontare tutto questo non riuscendo neppure a coprire i costi.
Vede, già da tempo e prima di questa crisi la mia Associazione era in prima linea per chiedere alle società di servizio, titolari dell’affidamento del servizio di soccorso stradale che poi viene effettuato dalla rete dei fornitori, di distribuire in maniera più equa gli utili aggiornando la quota a favore dei soccorritori.

Sta dicendo che il vostro lavoro non viene adeguatamente remunerato dalle società di servizio?
Esattamente, chiedono ai fornitori maggiori investimenti e personale e carri dedicati ma alle stesse tariffe sperando in una concorrenza al ribasso e oggi, queste tariffe, già prima poco remunerative, costringeranno molte nostre imprese alla chiusura.
Il settore che lei rappresenta non può beneficiare di quanto ha stanziato il Governo a favore delle imprese?
Purtroppo non sono previste specifiche misure in grado di compensare le perdite che stiamo accumulando giorno dopo giorno. Leggo però con preoccupazione che richieste di finanziamento sarebbe state chieste dalle Società concessionarie delle strade mentre si dovrebbe guardare anche a coloro i quali sono per strada in ogni ora del giorno della notte.
E’ preoccupata?
Sono molto preoccupata per i lavoratori della mia azienda e sento il grido d’allarme che viene dai miei colleghi per le difficoltà quotidiane che incontriamo. Vorremmo avere maggiore considerazione e ascolto nel momento in cui si dovranno predisporre le risorse finanziarie a sostegno del settore del soccorso stradale. Perché in fondo siamo noi e non le Società a cui viene affidato il servizio, l’ossatura del sistema di intervento su strade ed autostrade. Ecco vorrei che questo fosse ben chiaro e su questo mi batterò con la mia Associazione per tutelare i nostri lavoratori.
Sta forse minacciando uno sciopero della categoria che rappresenta?
Assolutamente no. Ci rendiamo conto che in un momento come questo la nostra funzione è importante e che quindi dobbiamo stringere i denti e resistere. Svolgiamo un servizio pubblico essenziale ed il nostro compito è garantire un’assistenza ancora più efficiente che in tempi normali. Pensi che noi prestiamo soccorso anche ad ambulanze, personale sanitario, mezzi dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile.
Quindi il soccorso stradale è comunque fornito?
Non posso affermare questo, purtroppo. Non so per quanto tempo ancora potremo assicurare il regolare svolgimento del servizio se le nostre richieste in tema di sicurezza degli operatori e di sostenibilità economica del servizio continueranno ad essere ignorate. Occorre una maggiore coesione tra Società concessionarie di autostrade, Società di servizio e soccorritori; mai come in questo periodo c’è la necessità che il lavoro espletato sia effettuato in condizioni di sicurezza ed adeguatamente remunerato.
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