Palestrina: la direttrice del Museo va in pensione. I saluti dell’arch. Cogotti
Per anni è stata alla guida del Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, e adesso è giunto per lei il momento del pensionamento. L’architetto Marina Cogotti ha salutato così via social quanti l’hanno seguita in questi anni:
Cari frequentatori delle nostre pagine Social e amici del museo, pubblico oggi questo post di saluto, prima di consegnare in altre mani la gestione degli account Facebook e Instagram dei musei che ho diretto fino al 31 marzo, data del mio pensionamento: il Museo Archeologico Nazionale di Palestrina, Palazzo Farnese di Caprarola e Villa Lante a Bagnaia. Pur avvertendo il distacco da un lavoro cui ho prestato, negli anni, notevole e costante dedizione, chiudo con la serena consapevolezza di aver sempre cercato, nelle condizioni date, di fare il meglio possibile. Desidero ringraziare anzitutto il personale in servizio nei tre musei, collaboratori preziosi con i quali ho condiviso tanto le criticità quanto le soddisfazioni, come in ogni famiglia. Ringrazio anche le tante persone – amministratori locali, dirigenti, colleghi, collaboratori esterni, professionisti, ditte, volontari, artisti, studiosi, visitatori, giornalisti, operatori turistici e culturali, amici - che hanno consentito, arricchito o facilitato il mio compito. Auguro ai colleghi che subentreranno nella cura di questi Siti di farlo con la passione che mi ha sempre sostenuto. Sarà di grande aiuto. Nei mesi che verranno porterò ancora a termine alcuni restauri in ciascuno dei tre musei, approfittando del tempo ritrovato per riordinare finalmente l’attività di studio condotta negli anni sui diversi complessi architettonici di cui mi sono occupata.<br /> Continuate a seguire i musei sulle pagine Social e a sostenerli nei loro sforzi di rendere un servizio sempre migliore. Sui miei account privati continuerò a raccontarvi qualcosa sul nostro patrimonio. “La bellezza salverà il mondo”, ma se non la proteggiamo non si salva nessuno…<br /> A tutti un augurio di tempi sereni. Marina Cogotti