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Palestrina, la famiglia Barberini apre le porte del Palazzo: visita al tramonto nel gioiello prenestino

di Carmine Seta

 

Dopo il successo dell’apertura dello scorso mese, Palazzo Barberini riapre le porte ai visitatori. La parte privata di Palazzo Barberini – che si differenzia dalla parte pubblica donata allo Stato negli anni Cinquanta ed è sede del Museo Archeologico Nazionale – è tuttora residenza del principe Benedetto Barberini, custode di questo scrigno meraviglioso che tra i suoi preziosi tesori racchiude il Ninfeo, il Salone di Urbano VIII e la Chiesa di Santa Rosalia.

Un’occasione unica per un viaggio alla scoperta degli antichi cimeli di famiglia. E poi opere d’arte, curiosità, segreti e il panorama più bello provincia romana. L’appuntamento è per domenica 18 giugno a partire dalle 18, un cambio d’orario in linea con gli eventi estivi per assistere allo spettacolo del tramonto.

L’iniziativa è dell’Associazione culturale Palazzo Barberini Palestrina nata con la finalità di promuovere, valorizzare e divulgare il patrimonio storico culturale e tradizionale della famiglia Barberini ed in particolar modo i feudi prenestini.

Palazzo Barberini fa parte dell’Associazione delle Dimore Storiche Italiane (ADSI) e della Rete delle Dimore storiche del Lazio.

Come prenotare

Per info e costi:

info@palazzobarberinipalestrina.it

Ultimi posti disponibili. Prossimo appuntamento domenica 16 luglio sempre alle ore 18.

La visita

Il palazzo ha un accesso privato, situato nella laterale Via dei Merli, che conduce al giardino del principe, il cosiddetto Ninfeo Barberini, suggestiva quinta scenografica realizzata nella seconda metà del Seicento. Da qui si accede alle stanze visitabili dell’appartamento tra le quali spicca il Salone di Urbano VIII, un ambiente interamente affrescato dove il pontefice amava accogliere gli ospiti durante i suoi soggiorni a Palestrina.

Lo spettacolo prosegue affacciandosi dal giardino d’inverno sulla terrazza della chiesa di Santa Rosalia, la cappella palatina dei principi Barberini, da cui si gode di una vista mozzafiato su tutto il panorama circostante.

La chiesa, terminata nel 1660, è opera dell’architetto Francesco Contini. Il suo interno si presenta completamente decorato in stile barocco con apparati marmorei di rivestimento arricchiti da un ciclo di sculture opera di Bernardino Cametti. La tela di Francesco Reali, copia di Carlo Maratti, rappresenta Santa Rosalia che difende la città di Palestrina dalla peste. Nella Sala dei Depositi, musealizzata di recente, sono conservate alcune sepolture di famiglia. Qui è stata esposta anche la Pietà di Palestrina, opera attribuita a Michelangelo, oggi conservata alla Galleria dell’Accademia di Firenze.

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