
Palestrina, l’addio a Giovanni Bruno: studioso e divulgatore della cultura ebraica
Era venuto in città per ritrovare la sua famiglia. Ammalatosi di Covid-19 è deceduto nell’ospedale prenestino
Italiano di nascita, ma tedesco per scelta, era venuto a Palestrina, dopo aver perso la moglie cinque anni fa, per raggiungere la figlia. Si chiamava Giovanni Bruno e i giornali e siti web tedeschi lo descrivono così: “ È difficile sapere esattamente come chiamarlo. Insegnante. Autore. Attivista. Storico. Giornalista. Guida. Johannes Bruno è un misto di tutte queste cose…”
A raccontare la sua storia, attraverso Facebook, è Paolo Giovannini, attivista Anpi di Palestrina, che nel “Giorno della Memoria” porta alla conoscenza della Comunità prenestina uno straordinario racconto di vita.

«Scrivo di Giovanni perché da poco ho saputo della sua intensa vita nella difesa della “Memoria”. Lui cattolico – scrive Giovannini – ha studiato a fondo la cultura ebraica fino a diventarne custode nella sua città di adozione, Speyer, l’antica Spira nota ai romani come Augusta Nemetum. Qui è stato insegnante di liceo e poi ha coltivato il suo interesse per quella cultura che i nazisti hanno cercato di cancellare, in particolare, nella sua città di adozione ha contribuito alla riscoperta dell’antico bagno rituale Mikvah (nell’Ebraismo, il Mikvah è un bagno rituale purificatorio). Durante il nazismo, queste importati vestigia dell’ebraismo tedesco, erano state nascoste, letteralmente sepolte per salvarle dalla distruzione.
A Palestrina era venuto per ritrovare il legame con la sua famiglia e qui ha trovato la morte. Ammalotosi di Covid-19, Giovanni Bruno è venuto a mancare il 16 novembre.

“Ora è sepolto nella tomba della mia famiglia – continua Giovannini. Negli ultimi anni vissuti a Spira, aveva svolto anche il ruolo di guida del memoriale che lui stesso ha contribuito a costruire, battendosi per collocarlo in una posizione di rilievo di fronte all’ex sinagoga, in onore dei 71 ebrei di Spira uccisi nell’Olocausto. “Non vedo l’ora che arrivino i tour”, diceva Bruno ai visitatori del Mikvah . “Mi piace parlare con le persone e mi piace che facciano domande. Cerco di spiegare che veniamo dalla religione ebraica; che ebrei e cristiani hanno radici comuni e che ci apparteniamo”. Giovanni era curioso anche della storia di Palestrina, di quella antica e di quella della seconda guerra mondiale ed ha visitato insieme alla figlia il Museo della Resistenza e degli XI Martiri, gli unici tedeschi finora entrati in quel luogo dall’istituzione del Museo”.
LEGGI ANCHE: Giorno della memoria, il video delle studentesse del Marconi di Colleferro (CLICCA PER GUARDARE IL VIDEO)
