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Poste di San Cesareo: tentata truffa a una coppia di anziani. Episodio simile anche a Palestrina

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Cercano di truffare presentandosi come impiegati dell’ufficio postale dicendo di avere raccomandate in giacenza che è bene ritirare subito per evitare che vengano rimandate indietro. E’ successo oggi a San Cesareo ma questa volta il tentativo si è rivelato un buco nell’acqua.

LA VICENDA

Intorno alle ore 13.00 due anziani coniugi sono stati raggiunti da una strana telefonata:

Pronto signora sono un impiegato delle Poste di San Cesareo. Volevo avvisarla che ci sono delle raccomandate indirizzate a suo nipote e a suo marito qui in giacenza. Vi consigliamo vi venirle a ritirare subito, l’ufficio chiude tra mezz’ora. L’aspetto io qui alla posta e le consegno tutto senza dover fare la fila.

Insospettiti, dopo aver riagganciato la cornetta, i due coniugi hanno contattato il figlio per raccontargli dell’accaduto. È bastata una chiamata all’Ufficio Postale di San Cesareo da parte del figlio per avere conferma che si trattava di una truffa, tra l’altro già tentata anche con altri anziani del posto.

Se la coppia avesse abboccato la vicenda avrebbe seguito il solito triste copione: l’anziano si reca alle Poste, qui ad attenderlo all’entrata trova il falso impiegato che gli chiede dei soldi (solitamente diverse migliaia di euro) per far fronte ad un finanziamento non onorato da parte del nipote. A finire nella rete diversi anziani che, pur di togliere dai guai il nipote o il parente di turno (naturalmente ignaro di tutto), hanno consegnato nelle mani dei malviventi contanti e gioielli.

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TRUFFA SIMILE A PALESTRINA

Una truffa simile è avvenuta nei giorni scorsi anche a Palestrina, ma con dinamiche un po’ diverse. Un’anziana donna è stata contatta telefonicamente dalla finta nipote che diceva di essere stata rapita. Con la voce rotta dal pianto la ragazza chiedeva alla nonna di pagare il suo rilascio consegnando tutto quello che aveva, oro e contanti, a delle persone che sarebbero passate da lei a ritirarli. L’anziana è stata così derubata dei suoi risparmi e di tutti i monili d’oro che possedeva per un valore complessivo di svariate migliaia di euro.