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Reddito di cittadinanza, chi attende e chi ce l’ha fatta: a Cave esperienze a confronto

Più donne, pochi uomini e pochissimi under 30. Sono questi i dati sul reddito di cittadinanza nel Lazio che si possono riscontrare dallo studio effettuato dall’Anpal (l’agenzia nazionale per le politiche del lavoro).
Le domande nella Regione sono state 73.865 di cui 41.660 delle donne, la gran parte delle richieste arriva da Roma e provincia con 50.836 domande. Per i piccoli comuni i dati non sono ancora disponibili e così in attesa dei primi riscontri il sindaco di Cave, Angelo Lupi e il suo collega di Marino, Carlo Colizza hanno organizzato nella serata di oggi un incontro per fare il punto della situazione. All’evento, organizzato presso l’aula consigliare del Comune prenestino, hanno partecipato decine di cittadini e Francesco Silvestri, deputato 5 Stelle presso la commissione Affari Costituzionali.

A fare gli onori di casa il primo cittadino Lupi, che ha introdotto il convegno presentando il provvedimento del Governo alla platea. Poi è stato il turno del sindaco Colizza, il primo in Italia a sperimentare il reddito di cittadinanza a Marino con un provvedimento ad hoc del Comune approvato un anno fa. Obiettivo: “recuperare persone che in un periodo della loro vita hanno perso il lavoro trovandosi in una fascia d’età di difficile ricollocazione, ma che intendono mettere a disposizione della collettività le proprie energie e competenze, per intraprendere un percorso di riqualificazione professionale”.

30 le persone coinvolte, tra i 43 e i 58 anni, “fascia molto delicata – spiega Colizza – per la ricerca di un lavoro. Ebbene a Marino ha funzionato e io sono orgoglioso di aver speso dei soldi pubblici per un sostegno a persone in difficoltà. Ora tocca al Governo – ha aggiunto Colizza – ci siamo ormai, e sono sicuro che anche se ci saranno delle evidenti difficoltà tutto andrà per il meglio semplicemente perché abbiamo invertito il paradigma: le persone con i loro problemi vengono prima di tutto”.

A scendere nel dettaglio del provvedimento l’onorevole “cittadino” Silvestri, giovanissimo, da sempre impegnato nella lotta al gioco d’azzardo, giudicato come una “meschinità creata ad arte sulla speranza delle persone”. “Il reddito di cittadinanza non è una promessa ma un atto concreto che aiuta le persone ricollocandole nel mercato del lavoro” – ha spiegato il deputato 5 Stelle.

Tanti i dubbi in platea, dalla restrizione dei requisiti all’iter della formazione: tra ottimisti e scettici si attende ora la prova del 9 per capire quali benefici reali avrà per i cittadini comuni.

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