Un viaggio continuo alla ricerca delle radici di una terra, dei suoi valori e delle sue intime connessioni.

Residenze per anziani come “lazzaretti” in provincia: la denuncia dei sindacati


I segretari generali Alessandra Romano, Paolo Terrinoni e Oscar Capobianco di Spi Fnp e Uilp del Lazio rivendicano che le strutture residenziali devono essere equiparate, ai fini dell’emergenza Coronavirus, a quelle sanitarie e vanno gestite con pari attenzione e modalità, fornendo loro, nell’immediato tutto l’aiuto di cui necessitano e priorità nella fornitura di dispositivi di sicurezza, materiale e personale.

“Le Residenze per anziani e case di riposo stanno diventando dei veri e propri lazzaretti”. Questa la denuncia in una nota stampa a firma di Uil pensionati, Cisl Pensionati e Cgil Spi.

“Ospiti, lavoratori e responsabili delle RSA stanno affrontando all’interno di queste strutture gli effetti devastanti del coronavirus – si legge nella nota. Responsabili sanitari e organizzativi, operatori sanitari, socio sanitari e assistenziali che intervengono nelle RSA, devono poter operare in totale sicurezza a tutela della salute propria e degli ospiti anziani.

La situazione è, come per tutti, inedita complessa, difficile e di durata non breve. Abbiamo da poco rinnovato la nostra presenza unitaria nei comitati di partecipazione nelle RSA – continuano i delegati – vigiliamo attentamente sulle condizioni attuali di vita degli ospiti e per la migliore tutela possibile delle condizioni di lavoro di tutti quelli che operano e intervengono a diverso titolo nella vita di tutti i giorni nelle RSA. Individuare i contagiati, gli asintomatici ed i negativi, garantendo la possibilità di effettuare tamponi per tutti gli utenti e operatori delle strutture residenziali. Isolare e distanziare il più possibile le persone anche all’interno delle strutture. Assicurare alle persone con disabilità i cui genitori siano ricoverati o siano venuti meno a causa del Coronavirus una immediata presa in carico. E ancora, assicurare, con urgenza, ai genitori, specie anziani, supporti domiciliari per gestire i figli con contagio da Coronavirus o che non siano gestibili in famiglia. 

Alla Regione Lazio rinnoviamo la necessità di effettuare tamponi a chiunque operi in queste strutture.

Questi interventi urgenti sono necessari altrimenti si assisterà alla decimazione delle persone più fragili, anziani non autosufficienti, che vivono in strutture residenziali, unitamente all’analogo rischio per gli operatori.
Le Rsa e case di riposo sono delle vere e proprie bombe ad orologeria pronte ad esplodere”.