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Ricercatore Istat: “Ecco la probabile fine dell’emergenza Coronavirus”


“Una graduale riduzione dell’incremento di casi positivi, che prima viaggiava intorno ad una percentuale del 30%, mentre oggi al 4%”

 “Se si proietta in avanti la tendenza di riduzione dei nuovi casi da Covid-19 si dovrebbe arrivare entro fine aprile ad un sostanziale azzeramento degli stessi”. È la conclusione a cui e’ arrivato il ricercatore Fabio Crescenzi, che lavora all’Istat, dopo aver condotto a livello personale una ricerca sul trend dei contagi da Covid-19 in Italia, basandosi sui dati diffusi giornalmente dalla Protezione civile.

“Questi dati- spiega all’agenzia Dire il ricercatore- mostrano una graduale riduzione dell’incremento di casi positivi, che prima viaggiava intorno ad una percentuale del 30%, mentre oggi al 4%. Allora io ho studiato l’andamento, attraverso una trasformazione di questi dati in forma logaritmica, e ho visto che c’e’ una tendenza netta alla riduzione dei contagi. Il trend e’ abbastanza definito, tanto che l’adattamento alla retta e’ misurabile (attraverso una misura statistica che e’ l’R²) allo 0,92 mentre
il massimo e’ 1, quindi c’e’ un buon adattamento di questa retta, che tende a smorzarsi. Sembrerebbe allora che se la retta (o trend) continua a seguire questo andamento anche nei prossimi giorni, si potrebbe arrivare intorno al 28 aprile ad un azzeramento del numero di nuovi contagi”.


Ma il trend e’ in diminuzione in tutte le regioni italiane?
“Anche a livello regionale ho riscontrato questo trend- risponde il ricercatore- In particolare questo e’ confermato in tre regioni che ho preso in esame, nello specifico Lombardia, Veneto e Lazio. L’andamento ovviamente e’ diverso da regione a regione, perche’ si parte da una quantita’ di casi diversa, ma la tendenza alla diminuzione tende a smorzarsi in ogni regione intorno a fine aprile”. Crescenzi tiene pero’ a sottolineare che la sua ricerca va presa “con la dovuta cautela, non bisogna azzardare, ma monitorare giorno per giorno quello che accade. Ho condotto delle analisi sui dati che vengono diffusi dalla Protezione civile, non ho altre fonti- spiega- Tutti vorrebbero per esempio sapere quanti sono effettivamente i contagiati, ma i dati di cui disponiamo sono i risultati dei tamponi fatto e’ risultati positivi. Quindi gia’ c’e’ una distorsione rispetto a quelli che sono gli effettivi contagiati”.


Inoltre, secondo il ricercatore, per avere un’eventuale conferma del trend e’ necessario che si continuino a rispettare le restrizioni del governo. “La mia ricerca presuppone che le misure di contenimento messe in atto proseguano- sottolinea ancora Crescenzi- perche’ ovviamente se cambia il contesto, e se tutti cominciamo ad uscire di casa, c’e’ il rischio fortissimo di
una ripartenza del virus. E anche qualora si confermasse il trend di decrescita dei nuovi contagi- conclude- questo non vorra’ dire che il problema si sia risolto definitivamente”.

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